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I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme hanno tratto in arresto in flagranza di reato 5 persone accusate di aver concorso tra di loro nei reati di furto aggravato e danneggiamento aggravato di cose sottoposte a sequestro, crollo di costruzioni o altri disastri dolosi e violazione di sigilli. Si tratta di operai della ditta di estrazione e lavorazione inerti «Mazzei Salvatore s.p.a.». Due persone sarannod enunciate in stato di libertà in qualità di soci proprietari ed una in qualità di amministratore unico della suddetta società per concorso nei medesimi reati. Il 24 novembre 2009, all’interno della «cava Mazzei», sottoposta a sequestro, i militari arrestarono 12 persone sorprese ad estrarre materiale inerte. Il 23 settembre 2010, erano state arrestate 3 persone sempre per i medesimi reati.
La cava in questione, sita in località San Sidero-Mendicino di Lamezia Terme, ha avuto una vicenda abbastanza articolata: era stata sottoposta a sequestro una prima volta nel giugno del 2005 per reati in materia ambientale ed una seconda volta, nell’agosto del 2006, sempre per reati in materia ambientale.
Nell’ottobre del 2007 ne era stato arrestato il custode della stessa per violazione dei sigilli. Stamani i militari del locale Comando Arma, hanno deciso nuovamente di verificare se fosse in atto altra illecita attività di estrazione. Alle prime luci dell’alba erano arrivate le ruspe per l’estrazione del materiale roccioso e i camion per il carico ed il trasporto. Ma appena fuori dal cancello che dà accesso alla cava, due pattuglie di militari hanno bloccato un mezzo facendolo immediatamente rientrare. Subito sono accorsi gli altri Carabinieri appostati nelle vicinanze.
Cinque persone, tutti operai dipendenti della società Mazzei Salvatore s.p.a., sono stati fermati, in quanto a vario titolo ed in concorso tra loro avevano preso parte all’attività illecita di estrazione. Altre tre, i due soci proprietari e l’amministratore unico saranno deferiti all’A.G. in s.l. per concorso nei medesimi reati. Nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro due autocarri, una pala meccanica ed un martello pneumatico cingolato. All’intera area della cava sono stati nuovamente apposti i sigilli.

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