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LAMEZIA TERME – E’ iniziato il processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Lamezia Terme per l’ex candidato sindaco ed ex candidato al consiglio regionale nelle elezioni comunali e regionali del 2010, Salvatore Vescio, 63 anni, imputato insieme ad altre 5 persone per compravendita di voti. Nel processo era imputata una sesta persona ora deceduta. Vescio, in concorso con altri tre imputati, Francesco Mastroianni di 38 anni, Giovanni Caruso di 24 anni e Maria Di Salvo di 34 anni, al fine di ottenere voti in favore di Vescio in occasione delle elezioni comunali di Lamezia del 2010 e delle regionali sempre di marzo del 2010 (Vescio era candidato sindaco con la lista civica “Calabria domani” e alle regionali con la lista “Scopelliti presidente” e non fu eletto in entrambi i casi), secondo le accuse, «offrivano, davano e promettevano denaro a più elettori, al fine di rilevarne i dati necessari per effettuare un successivo e sommario controllo numerico dei voti ricevuti». Nella vicenda sono rimaste coinvolte anche Fiammetta Iannelli di 34 anni e Maria Molinaro di 70 anni, poiché in occasione delle elezioni comunali e regionali del 2010, avrebbero accettato l’offerta e ricevuto denaro per dare il proprio voto a  Vescio al Comune e alla Regione. Era stato il pm Luigi Maffia, concluse le indagini preliminari a disporre  l’1 ottobre del 2012 il decreto di citazione a giudizio per i 5 imputati finiti nei guai anche a seguito di intercettazioni telefoniche scattate all’indomani di un’ intimidazione subita da Salvatore Vescio, Un ordigno inesploso era stato trovato il 4 marzo del 2010 davanti l’abitazione dell’ candidato a sindaco di Lamezia Terme e al consiglio regionale Vescio, che in quel periodo ricopriva anche l’incarico di  assessore provinciale di Catanzaro. L’ordigno (di tipo artigianale e avvolto in un candelotto di cartone pressato) era stato trovato dallo stesso Vescio che denunciò l’accaduto ai carabinieri che avviarono le indagini. 
Ma la campagna elettorale del 2010 era stata interessata da numerose altre intimidazioni nei confronti di altri candidati al consiglio comunale. Vescio (che è stato in passato più volte consigliere comunale ed eletto anche al consiglio regionale nelle liste di Forza Italia) alle comunali del 2010 ottenne 1357 voti e alle regionali 1838.

LAMEZIA TERME – E’ iniziato il processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Lamezia Terme per l’ex candidato sindaco ed ex candidato al consiglio regionale nelle elezioni comunali e regionali del 2010, Salvatore Vescio, 63 anni, imputato insieme ad altre 5 persone per compravendita di voti. Nel processo era imputata una sesta persona ora deceduta. 

Vescio, in concorso con altri tre imputati, Francesco Mastroianni di 38 anni, Giovanni Caruso di 24 anni e Maria Di Salvo di 34 anni, al fine di ottenere voti in favore di Vescio in occasione delle elezioni comunali di Lamezia del 2010 e delle regionali sempre di marzo del 2010 (Vescio era candidato sindaco con la lista civica “Calabria domani” e alle regionali con la lista “Scopelliti presidente” e non fu eletto in entrambi i casi), secondo le accuse, «offrivano, davano e promettevano denaro a più elettori, al fine di rilevarne i dati necessari per effettuare un successivo e sommario controllo numerico dei voti ricevuti». Nella vicenda sono rimaste coinvolte anche Fiammetta Iannelli di 34 anni e Maria Molinaro di 70 anni, poiché in occasione delle elezioni comunali e regionali del 2010, avrebbero accettato l’offerta e ricevuto denaro per dare il proprio voto a  Vescio al Comune e alla Regione.

 Era stato il pm Luigi Maffia, concluse le indagini preliminari a disporre  l’1 ottobre del 2012 il decreto di citazione a giudizio per i 5 imputati finiti nei guai anche a seguito di intercettazioni telefoniche scattate all’indomani di un’ intimidazione subita da Salvatore Vescio, Un ordigno inesploso era stato trovato il 4 marzo del 2010 davanti l’abitazione dell’ candidato a sindaco di Lamezia Terme e al consiglio regionale Vescio, che in quel periodo ricopriva anche l’incarico di  assessore provinciale di Catanzaro. L’ordigno (di tipo artigianale e avvolto in un candelotto di cartone pressato) era stato trovato dallo stesso Vescio che denunciò l’accaduto ai carabinieri che avviarono le indagini. Ma la campagna elettorale del 2010 era stata interessata da numerose altre intimidazioni nei confronti di altri candidati al consiglio comunale. Vescio (che è stato in passato più volte consigliere comunale ed eletto anche al consiglio regionale nelle liste di Forza Italia) alle comunali del 2010 ottenne 1357 voti e alle regionali 1838.

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