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POTENZA – Sarà ancora più realistico il giallo storico cui Franco Maldonato ha dato vita in “Teste mozze” (ed. Iride-Rubbettino 2015, pagg. 148, 12 euro): presto, infatti, la narrazione potrà avere un tassello “tattile” nell’esposizione dell’anello regalato un secolo e mezzo fa a Vincenzo Peluso, prete vicino alla Corte reale intorno alla cui figura ruota il romanzo dedicato alla vicenda dell’uccisione di Costabile Carducci. Deputato del Regno delle Due Sicilie per la provincia di Salerno e colonnello della Guardia Nazionale, Carducci fu fatto prigioniero con 9 compagni ad Acquafredda di Maratea, sulla strada per Napoli, e poi trucidato il 4 luglio 1848. Di quella triste pagina di storia patria resta, appunto, l’anello con il sigillo reale che Ferdinando II di Borbone regalò a Peluso durante la sua visita a Sapri, quasi una ricompensa. «Lo inseguo dal 1979…» racconta l’avvocato di Sapri. Intervistando per il Roma diretto da Antonio Spinosa il pronipote del prete Vincenzo Peluso, suo omonimo e sindaco di Sapri, Maldonato – a “microfoni spenti” – gli chiese notizie su quell’anello ma ebbe una risposta evasiva: «Se dono vi fu – rispose lui – quello seguì il suo beneficiario nella tomba». Ma Maldonato non si diede per vinto e tre anni fa, in occasione della morte dell’ultimo Peluso, uno stimato medico, parlò con moglie e figlia che gli mostrarono l’anello sigillato con lo stemma reale.
Una volta appurato che l’oggetto esiste, si fa dunque più concreta la possibilità di vedere esposto il prezioso cimelio: l’occasione potrebbe essere la trasformazione dell’associazione Oltre Pisacane in una fondazione culturale che potrebbe vedere la partecipazione anche del Parco nazionale del Cilento. Non essendoci biblioteche né a Sapri né a Maratea – nonostante le due città potrebbero a ragione “rivendicare” il cimelio – una sede ad hoc garantirebbe un’adeguata esposizione in una struttura magari da realizzare con un contributo istituzionale.
Intanto, dopo Expo Milano 2015 e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il romanzo storico di Franco Maldonato “Teste mozze” sarà presentato domani, alle 18 nella Biblioteca nazionale di Potenza su iniziativa della “Dante Alighieri”. Il libro racconta il Risorgimento attraverso il protagonismo dei rivoluzionari nei moti che diedero vita, non senza spargimento di sangue, all’Europa moderna: le ragioni che indussero Ferdinando II di Borbone a concedere la Costituzione, il “colpo di stato” del 15 maggio, la strage di Napoli e il saccheggio dei lazzari, la rivolta di Calabria, il tentativo di una nuova sollevazione del Cilento e la persecuzione dei giudici incaricati della inchiesta sulla morte di Carducci. «Un grande affresco della storia che sta alla base della conquista della libertà del Mezzogiorno d’Italia» spiega Goffredo Iannotti, vicepresidente dell’associazione oltrePisacane.

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