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POTENZA – Un centro storico insolitamente gremito nelle ore pomeridiane di domenica, con arrivi anche da fuori città per trascorrere delle ore di riflessione e spiritualità. Ieri, come in tutte le cattedrali del mondo, anche a Potenza si è celebrato l’inizio dell’anno giubilare straordinario della Misericordia. In serata saranno oltre un migliaio, secondo una stima orientativa, i partecipanti. Nella regione delle vertenze, non è un caso che gli “ultimi” cui il nuovo corso di Bergoglio intende dare protagonismo siano incarnati dagli ex lsu della mobilità in deroga. Toccante il messaggio letto da un disoccupato mentre un collega con la figlia gli stava accanto: un monito a restituire quella dignità e anzi sacralità del lavoro spesso rivendicata anche dal pontefice. Momenti di commozione come per la concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Agostino Superbo. Alla cerimonia hanno preso parte anche le autorità istituzionali (con il sindaco De Luca e il presidente della Provincia Valluzzi).

L’arcidiocesi di Potenza- Muro Lucano-Marsico Nuovo aveva chiamato a raccolta tutti i fedeli battezzati  e – nello spirito di dialogo propugnato da Bergoglio – quelli delle altre confessioni religiose presenti nel territorio per accogliere in spirito di comunione e di dialogo il dono della Misericordia.

Alle 16.30 il raduno dei partecipanti davanti alla chiesa di San Francesco: da qui, complice anche un cielo sgombro di nuvole nonostante un clima alquanto rigido, è partito il pellegrinaggio verso la Cattedrale, dove sono stati rispettati gli inviti della vigilia ai fedeli a non fare ressa per entrare nella chiesa: la folla silenziosa e composta è partita in processione dall’antica chiesa attraverso piazza Mario Pagano, via Pretoria, piazza Matteotti, via Cesare Battisti, largo Pignatari, vico Serrao e infine piazza Duomo. Qui un momento di raccoglimento e preghiera.

Anche la macchina organizzativa ha reagito bene, con il rispetto dei divieti di sosta e un servizio di scale mobili che ha assolto al meglio al proprio ruolo.

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