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POTENZA – Sapere cosa c’è fino a 80 chilometri di distanza dal punto in cui ci si trova, gli eventi del giorno, i distributori di benzina più vicini e i rispettivi costi del carburante, gli sconti in tutte le attività commerciali possibili e immaginabili. Tutto in un’unica app. E’ Geosocialcity, l’applicazione per i-phone ideata e progetta da un ingegnere di Potenza, Giovani Albano, da qualche giorno già a disposizione su Applestore. Le informazione sono prese automaticamente dalle banche dati brevettate mondiali, come wikipedia, Facebook, open street map. Altre, invece, vengono caricate manualmente dal sito web di Geosocialcity. Attualmente, per esempio, per la Basilicata sono già a portata di click tutte le stazioni degli autobus di Potenza e molte sagre lucane.
In particolare per le cantine di Sant’Angelo Le Fratte è stato possibile avere la mappa di tutti gli stand, divisi per musica, gastronomia e punti panoramici, insieme al censimento di tutti i murales della città. Cliccandoci sopra, l’immagine rinvia al sito in cui è scritta la storia di ogni murales. Lo stesso principio vale per il resto. Basta cliccare sopra all’evento, al distributore di benzina o altro e si apre automaticamente il sito di riferimento su cui leggere le informazioni. «Si tratta in sostanza – spiega Giovanni – di un sistema informativo gratuito a disposizione degli utenti.
La novità è l’aggregazione di informazioni. Non un’app per la geolocalizzazione di un ristorante e una per le poste, per esempio. Ma tutte le informazioni in un’unica applicazione». L’idea gli è venuta da fruitore. «Era in autostrada – racconta – e mi serviva il latte per mia figlia. Ho pensato: sai che bello se adesso con un click potessi sapere dov’è il market più vicino per comprare il latte? E come per questo singolo caso un pò per tutto. Senza la fatica di passare da un’app a un’altra, da un sito web a un altro».
A rendere fattibile una simile operazione è l’open data, ovvero il dato aperto “un dato che può essere liberamente acceduto, utilizzato, modificato e condiviso da chiunque e per qualunque scopo, soggetto al massimo ai requisiti di provenienza (richiesta di attribuzione) e apertura (condivisione allo stesso modo)”, secondo la definizione dell’Open Knowledge Foundation. In questa logica, infatti, Giovanni sta lavorando affinchè ciascun utente possa essere lui stesso fonte di informazione, modificando quella già pubblicata da qualcun’altro o aggiungendo nuove informazioni ex novo. Sempre nel modus operandi dell’open data, inoltre, l’applicazione è gratuita e open source: «Ciò significa – spiega ancora Giovanni – che pubblicata con licenza general public license, chiunque può prendere il codice di questa applicazione e copiarlo, fare cioè un’applicazione identica. Ed è proprio questo il bello delle possibilità offerte dall’open data».
Ovvio che la primogenitura resta. E da questa deriva un possibile futuro margine di guadagno rispetto all’utenza, ma dipenderà dall’investimento che Giovanni vorrà fare e a cui ancora non ha pensato. Intanto si gode questa prima soddisfazione. Arrivare alla Apple non è così complicato ma nemmeno scontato. Bisogna superare una selezione e una prova di circa una settimana prima che l’app sia disponibile all’utente.
Altra caratteristica della Geosocialcity – geo sta per geolocalizzazione e city per servizio alla città – è l’aspetto “social”: cliccando su un luogo specifico (evento o altro) è possibile avere tutti i tweet fino a quel momento prodotti su quell’argomento o in relazione a quel posto.

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