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CATANZARO – Tutti gli appalti erano i loro. Dal Comune di Acri alla Regione Calabria, per almeno tre anni boss e picciotti della ‘ndrangheta avrebbero avuto il monopolio sui lavori da destinare alle imprese di riferimento.

Al centro dell’inchiesta l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Quindici le persone coinvolte, tra i quali l’ex sindaco Luigi Maiorano e un ex consigliere del Comune di Acri, Angelo Gencarelli, attuale componente dello staff di Trematerra.

Trematerra ha 50 anni, sposato, due figli, ed è un medico. E’ assessore regionale all’Agricoltura e alla Forestazione dal 2010, ma è stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale il 4 aprile 2005, nella lista dell’Udc. Nell’ultima tornata elettorale è stato eletto sempre nella circoscrizione di Cosenza con 10.816 preferenze. E’ consigliere nazionale dell’Udc.

LEGGI I NOMI DEGLI INDAGATI E LE SEDI PERQUISITE

I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza e della Compagnia di Rende hanno eseguito le perquisizioni nei confronti di persone e società operanti nel settore del legno, spalamento neve e altri. Perquisizioni dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza sono state fatte, oltre che nell’abitazione dell’assessore regionale Michele Trematerra, dell’Udc, anche nel suo ufficio alla Regione e negli uffici del dipartimento Agricoltura dello stesso ente in uso a Trematerra e a Angelo Gencarelli, componente la segreteria dell’assessore ed ex consigliere comunale ad Acri. Altre perquisizioni sono state fatte dai carabinieri, in esecuzione di un decreto emesso dal pm della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni, nelle abitazioni e in alcune società i cui titolari, secondo l’accusa, sarebbero stati legati alla cosca. Gli investigatori hanno acquisito inoltre materiale al Comune di Acri e in altri enti.

DALLO STAFF DELL’ASSESSORE A CAPO CLAN: LEGGI

Secondo i riscontri investigativi, Trematerra è accusato di avere posto in essere una serie di «condotte materiali e procedimentali amministrative a favore dell’associazione» mafiosa dei Lanzino ed in particolare a «favore degli imprenditori facenti parte della cosca e delle rispettive società», oltre che a favore dell’ex consigliere comunale Angelo Gencarelli. La Dda contesta fatti avvenuti nel periodo tra il 2010 ed il 2013.

Nei confronti degli indagati vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa e di concorso esterno per avere agevolato la cosca Lanzino di Cosenza, nella sua articolazione territoriale di Acri guidata da Giuseppe Perri. L’inchiesta riguarda presunte irregolarità nell’affidamento di appalti pubblici da parte della precedente amministrazione del Comune di Acri, guidata all’epoca dal sindaco Luigi Maiorano, che è indagato per concorso esterno. Appalti che riguardavano attività di competenza dell’assessorato regionale all’Agricoltura quali lo spalamento della neve e la più ampia attività di disboscamento e la successiva vendita del materiale legnoso. Tra gli indagati figura anche l’ex consigliere comunale di Acri Angelo Gencarelli, che era anche componente la segreteria di Trematerra. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero condizionato enti pubblici quali la Regione ed il Comune «avvalendosi dell’apporto di figure istituzionali quali l’assessore al ramo Michele Trematerra e l’ex sindaco Luigi Maiorano».

 
LA SOLIDARIETA’ DELL’UDC –  «Esprimiamo solidarietà a Michele Trematerra, politico integro e moralmente irreprensibile, sicuri che saprà dimostrare la propria completa estraneità dalle ipotesi di reato che gli vengono contestate». Lo afferma in una nota il capogruppo dell’Udc alla Regione Calabria, Ottavio Bruni, che aggiunge: «Il Gruppo consiliare che rappresento, mentre esprime piena fiducia nel lavoro della magistratura, auspica che si faccia il più brevemente possibile chiarezza completa, al fine di restituire serenità all’amico assessore a cui il solo accostamento alla sua persona di fenomeni mafiosi provoca disagio e sdegno».
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