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ROSARNO – E’ finita sabato all’ora di pranzo la latitanza di Rocco Gaetano Gallo 59 anni , legato alla potente cosca della ‘ndrangheta dei Bellocco di Rosarno. La cattura è avvenuta, ieri nel primo pomeriggio in località Figurella del comune di Candidoni, confinante con il territorio di Rosarno. A catturare Gallo sono stati gli specialisti della sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile di Reggio Calabria e gli agenti del Commissariato di Gioia Tauro, guidato dal Vice-Questore Stefano Dodaro. Attività quella della ricerca del latitante coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’uomo è stato localizzato all’interno di un casolare nel quale stava pranzando con alcuni familiari e altri favoreggiatori. All’atto dell’irruzione nel casolare, Gallo ha tentato di darsi alla fuga per sfuggire alla cattura ma il dispositivo di vigilanza dell’area interessata alle operazioni, posto in essere dagli investigatori non gli ha lasciato alcuna via di scampo. Nel corso dell’operazione che ha portato alla cattura del latitante sono stati tratti in arresto anche Vincenzo Morabito 44 anni commerciante di Reggio Calabria , Rocco Virgilio 61 anni anch’egli commerciante di Rosarno e un marocchino Mahjoubi Abdellah di 35 anni con l’accusa di favoreggiamento aggravato. Le indagini per catturare Gallo erano iniziate il 6 marzo scorso quando l’ormai ex latitante si era sottratto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti per il delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso. Il nome di Gallo è legato all’operazione antimafia denominata “Rosarno è Nostra”, che all’esito di un’articolata e complessa attività d’indagine svolta dalle Squadra Mobili di Reggio Calabria e Bologna, nel luglio del 2009 aveva consentito alla Polizia di Stato di eseguire 6 decreti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalle Direzioni Distrettuali Antimafiadi Bologna e Reggio , nei confronti di altrettanti elementi di spicco della consorteria mafiosa facente capo alla famiglia Bellocco, ritenuti responsabili di aver fatto parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso operante in Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro e nel capoluogo emiliano. Gallo è legato da rapporti di affinità con Francesco Bellocco 33 anni ritenuto esponente di rilievo dell’omonimo casato di ‘ndrangheta, latitante dal gennaio 2010 quando si sottrasse all’arresto per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Rosarno è nostra”. 

Francesco Bellocco risulta essere fidanzato con la figlia di Gallo, di nome Sabrina di 32 anni dalla quale ha avuto una bambina. Gallo, secondo i magistrati antimafia, è ritenuto essere il referente in Emilia Romagna di Bellocco Carmelo padre del latitante Francesco, nei confronti del quale, secondo quanto emerge dalle indagini relative all’operazione Rosarno è nostra, si era adoperato per fargli ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali, assumendolo presso la “Veneta Frutta” srl di cui era amministratore, mettendo a disposizione la propria abitazione anche per occultare armi e recandosi in Calabria per portare messaggi ai sodali della cosca. L’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico del Gallo è divenuta definitiva ed esecutiva il 5 marzo 2012 dopo la pronuncia della Cassazione che aveva accolto il ricorso presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria avverso il provvedimento con il quale il Tribunale del riesame nell’agosto del 2009 annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa pochi giorni prima dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria. Dall’inchiesta ‘Rosarno è Nostra’ era emerso uno scontro tra la cosca dei Bellocco e quella degli Amato, entrambe originarie di Rosarno ma trasferitesi in Emilia Romagna. All’origine dello scontro c’era l’omicidio di Cosimo Amato, classe 1959, avvenuto a Rosarno l’11 settembre del 1989 e la scomparsa di Mario Amaro classe 1961, vittima della lupara bianca. 

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