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COSENZA – Alcuni dipendenti della clinica Madonna della Catena di Laurignano, a Dipignano (Cosenza), sono saliti sul tetto della struttura per protestare contro la decisione della Regione Calabria di tagliare 60 dei poco più di cento posti letto della struttura. I 170 dipendenti erano già in agitazione a causa del mancato pagamento di diversi stipendi. La presa di posizione della Regione, che potrebbe portare «al tracollo completo della struttura», li ha adesso convinti ad intensificare le loro azioni di protesta. 

Nel pomeriggio di oggi i dipendenti della Casa di Cura «Madonna della Catena» hanno manifestato davanti al Palazzo della Provincia di Cosenza, in Piazza XV Marzo, ed hanno chiesto di incontrare il presidente Oliverio per esprimergli le loro forti preoccupazioni in relazione alla grave situazione che pesa sulla stessa Casa di Cura. Il presidente della Provincia li ha incontrati e ascoltati, esprimendo loro solidarietà e sostegno, ma nulla di più perchè la problematica che riguarda la Casa di Cura «Madonna della Catena» non rientra nelle competenze della Provincia. Data la grave e preoccupante situazione, i centottanta lavoratori, che da dieci mesi non ricevono lo stipendio mentre è stata ventilata la soppressione di circa sessanta posti letto del reparto di riabilitazione intensiva, hanno chiesto al presidente Oliverio di intervenire presso il Presidente della Regione Scopelliti per sollecitare un incontro in cui affrontare la grave problematica Il presidente della Provincia si è subito attivato ed ha inviato un telegramma a Scopelliti sollecitandolo a fissare l’incontro. Intanto da stamattina alcuni lavoratori della «Madonna della Catena» sono saliti per protesta sul tetto della Casa di Cura con gravi rischi per la loro incolumità.

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