X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

CROTONE – Le cosche mafiose del crotonese si erano infiltrate nei lavori di ammodernamento del porto di Le Castella, frazione turistica del comune di Isola Capo Rizzuto: questa l’accusa che questa mattina ha portato al sequestro dell’infrastruttura, eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Crotone su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. 

Insieme alle banchine i militari hanno sequestrato, presso l’ufficio tecnico del Comune di Isola Capo Rizzuto, tutti i documenti relativi all’appalto che ammonta complessivamente a 960.000 euro. Il provvedimento recepisce appieno l’informativa del nucleo investigativo del Reparto operativo dell’Arma che, già nei mesi passati, aveva segnalato alla Prefettura di Crotone come l’appalto dei lavori di ammodernamento del porto, sebbene fosse stato vinto da una ditta di Latina con regolare gara indetta dal Comune di Isola Capo Rizzuto e gestito dalla Stazione unica appaltante, in realtà sarebbe stato eseguito da imprese del crotonese ritenute vicine alle locali consorterie criminali. Proprio in seguito all’informativa dei carabinieri, lo scorso 21 novembre la Prefettura di Latina, su attivazione della Prefettura di Crotone, aveva emesso un’interdittiva antimafia, provocando la rescissione del contratto con la ditta vincitrice. 

Nonostante tutto i lavori sono proseguiti senza sosta, anche dopo la rescissione del contratto, verosimilmente al fine di completare l’opera e poter incassare il corrispettivo. In proposito i militari dell’Arma hanno denunciato tre professionisti di Isola Capo Rizzuto (due architetti e un ingegnere), nominati dal Comune responsabili dell’esecuzione dei lavori che avrebbero agevolato la ditta nella riscossione della somma relativa alla liquidazione dei lavori. I tre professionisti sono accusati di avere omesso i dovuti controlli e attestato falsamente la ultimazione dei lavori in data 11 novembre, con l’aggravante di avere favorito le associazioni mafiose. Il titolare della ditta, un cinquantenne originario del casertano, ha ricevuto un avviso di garanzia, in quanto attualmente indagato per subappalto non autorizzato e concorso in abuso d’ufficio.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE