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CONTINUA a far discutere la firma dell’accordo al Mise sullo sblocco del fondo del 3% delle royalties. Dopo l’uscita di del segretario generale della Cgil Basilicata adesso è Cosimo Latronico, il parlamentare di Forza Italia, ad entrare nel merito. Una “bocciatura” totale quella di Latronico, che ha già preparato una interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico per chiarire alcuni aspetti.
per il parlamentare lucano «non erano queste le intese che a livello parlamentare erano state raggiunte nel dare corso alle modifiche legislative. Sarebbe un tragico errore non comprendere che l’assistenzialismo non genera sviluppo e che al contrario abbiamo bisogno di usare le risorse disponibili come leva finanziaria per attrarre investimenti produttivi e potenziare il sistema infrastrutturale della regione ancora afflitta da uno storico isolamento».
Il riferimento è a tutto quel pacchetto di misure che comprende social card e reddito di inserimento concordati da Pittella assieme al sottosegretario Vicari in attuazione dell’articolo 36 dello Sblocca Italia. Ma è anche vero che prima di mettere in pratica tuto questo bisognerà dare forma all’accordo preliminare indicando tutte le voci di spesa, compito che tocca alla Regione Basilicata. In ogni caso “l’assistenzialismo” di fondo della manovra non piace a Latronico che spinge piuttosto sulla creazione di un fondo permanente.
E infatti «Solo se avremo la lungimiranza di costituire un fondo permanente – scrive – per lo sviluppo potremo interrompere l’impiego improduttivo delle royalties praticato in questi anni con esiti disastrosi sul lato della crescita delle opportunità di investimento e di lavoro.
In questo senso ho presentato una interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico per fare il punto sulla situazione e verificare se gli obiettivi della qualificazione della spesa e della sua finalizzazione verso prospettive produttive del terrario lucano saranno salvaguardati».
Insomma, al parlamentare di Forza Italia, che si era battuto per il bonus carburante, questa riconversione non va a genio. «Abbiamo lavorato in Parlamento in questi anni durante il governo Berlusconi per istituire un fondo per la riduzione del prezzo del carburante a favore dei lucani accrescendo di un altro 3 per cento il valore delle royalties petrolifere a carico delle compagnie concessionarie.
Più di 330 mila lucani hanno chiesto di poter usufruire di questo beneficio attraverso la carta carburante rilasciata da Poste Italiane. Abbiamo proseguito questo impegno parlamentare in questa legislatura perché si attuasse la previsione dell’articolo 16 del decreto liberalizzazioni giungendo al riconoscimento del 30 per cento dell’Ires versato dalle compagnie petrolifere per effetto dell’incremento delle attuali produzioni minerarie per finanziare un fondo di sviluppo delle infrastrutture e delle attività produttive, oltre che delle misure necessarie per una rigorosa ed attiva tutela ambientale del territorio». Per Latronico il problema di fondo sta proprio nell’utilizzo che si farà delle royalties sbloccate che prima riempivano le card benzina dei lucani.
«Nel porre in essere le nuove misure legislative la preoccupazione è stata quella di accrescere le risorse finanziarie a sostegno della tutela ambientale e dello sviluppo del territorio e di qualificarne l’impiego per evitare la polverizzazione inconcludente di questo ultimo decennio. Questa preoccupazione resta e si aggrava se le risorse finanziarie del petrolio saranno utilizzate come un bancomat sostitutivo per alimentare una spesa corrente spesso di natura assistenziale».

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