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NESSUNA delle spiagge calabresi brilla nella Guida blu 2013 di Legambiente che passa al setaccio ben 483 centri balneari in tutta Italia indicati dal Touring club selezionandone alla fine 304 in forza di caratteristiche ambientali e qualità dell’ospitalità, i dati ottenuti sono stati posti in relazione con una serie di fattori identificando e classificando così le spiagge più belle d’Italia. Per quanto riguarda la Calabria le uniche spiagge a ottenere 4 vele su un punteggio totale di 5 sono Roccella Jonica e Scilla, per il resto solo una sfilza di 3 vele, 2 vele e ben 7 territori con solo 1 vela. Partendo dal peggio, a chiudere la classifica della Calabria, che in tutto conta 41 territori, è Amantea la quale colleziona 1 sola vela cui si aggiunge un petalo, una punta di stella e un’area protetta. Tradotto in italiano dalla simbologia Legambiente significa che per la spiaggia cosentina sono scarsi il livello di conservazione del territorio e il livello dell’accoglienza turistica, per il resto, pur godendo della vicinanza di un’area protetta, risulta senza alcuna classificazione in tutti gli altri parametri evidenziando un giudizio sostanzialmente e profondamente negativo. Con Amantea maglia nera della Calabria ci sono anche Diamante, Trebisacce, Cittadella del Capo, Parghelia, Ricadi (ove insiste la spiaggia di Capo Vaticano) e Longobardi. 

Passando alle uniche due località che possono fregiarsi delle 4 vele, Roccella Jonica e Scilla, appartengono alle due coste calabresi, Roccella si affaccia sullo Jonio mentre Scilla sul Tirreno, leggermente migliore la situazione di Roccella dove, oltre alle 4 vele, si registrano anche 4 petali (che indicano un buon livello di conservazione del territorio e del paesaggio), 3 punte di stella che indicano un discreto livello di accoglienza turistica e 3 onde che garantiscono un adeguato, ma non eccellente, livello di pulizia della spiaggia e del mare. A migliorare l’offerta complessiva si aggiungono fondali di rilievo (maschera), la presenza di siti di interesse storico-culturale e l’attività in difesa dell’ambiente svolta negli ultimi anni. Subito dietro Scilla che paga rispetto a Roccella un livello inferiore di conservazione del territorio e di accoglienza turistica oltre a non aver messo in atto politiche di tipo ambientale considerate soddisfacenti da Legambiente. 
 

NIENTE VIBONESI NEI PRIMI DIECI. Nei primi dieci posti assoluti della classifica vi sono ben 5 località della provincia di Reggio Calabria (Roccella Jonica, Scilla, Melito Porto Salvo, Riace e Monasterace), due della provincia di Crotone (Cutro e Cirò), una sola località di Cosenza (Belvedere Marittimo) e due località per Catanzaro (Badolato e Sant’Andrea apostolo dello Ionio), mentre nessuna località di Vibo Valentia rientra nelle prime dieci posizioni. Per quanto riguarda le migliori località per provincia, a Reggio Calabria, ovviamente, la posizione migliore è per Roccella seguita a ruota da Scilla, per Vibo Valentia è Zambrone a primeggiare con 3 vele. Per Crotone la migliore località vale anche il terzo posto assoluto e spetta a Cutro con 3 vele. Badolato è, secondo Legambiente, la spiaggia migliore del Catanzarese, anche in questo caso con 3 stelle, e infine per quanto concerne Cosenza il territorio con l’equilibrio migliore è quello di Belvedere Marittimo, che vale anche il quarto posto assoluto, con 3 vele. Un dato senza dubbio rilevante riguarda la valutazione circa i servizi in favore dei disabili che non è scarsa ma addirittura del tutto inesistente. In nessuno dei 41 territori classificati da Legambiente, infatti, è presente un livello minimo classificabile di servizi per i disabili motori. Un dato che fa riflettere e molto sull’attenzione prestata alla fruibilità del territorio e che dovrebbe spingere gli amministratori locali e gli agenti turistici ad intraprendere un cammino serio per garantire l’accesso alle spiagge e ai servizi turistici ai disabili. 
 

CONTANO ANCHE I SERVIZI. A ciascun comune è assegnato un punteggio da 1 a 100 sintetizzato con l’assegnazione da 1 a 5 vele. Alla valutazione indicata dalle vele si aggiungono ulteriori valutazioni specifiche. Lo stato di conservazione del territorio e del paesaggio è indicato con i petali, assegnando da 1 a 5 petali in base alla presenza di aree protette, al grado di artificializzazione del territorio, all’urbanizzazione della fascia costiera (1 km dal mare), al suo livello complessivo di qualità e attrattiva, allo stato di conservazione del paesaggio. Il secondo elemento è dato dall’accoglienza e dalla sostenibilità turistica, rappresentata da una stella composta da 1 a 5 punte. Gli indicatori utilizzati misurano l’intensità e la densità turistica, l’incidenza delle seconde case sulla complessiva capacità abitativa, la presenza di produzioni tipiche di qualità e il loro livello di promozione e diffusione negli esercizi di ristorazione, qualità e disponibilità dei servizi pubblici generali. L’onda indica le località migliori per la pulizia di mare e spiagge, la presenza di spiagge libere, l’affollamento del litorale, la presenza di servizi di sicurezza a terra. Quarto elemento contraddistinto dal castello indica la presenza di luoghi di interesse storico-culturale, artigianato di qualità, musei e siti archeologici. La maschera col boccaglio identifica la presenza di fondali interessanti per l’attività subacquea e i servizi a terra (diving center, scuole sub ecc.). Sono, inoltre, presi in considerazione la presenza di servizi per disabili motori e le attività dei Comuni che nell’ultimo anno hanno promosso iniziative per la gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti e della mobilità (realizzazione di piste ciclabili e di isole pedonali, istituzione di servizi di trasporto pubblico tra il centro abitato e il mare ecc.), del risparmio idrico ed energetico, della produzione locale di energia da fonti rinnovabili. Ultimo elemento è la presenza di Aree marine protette, Parchi nazionali, regionali o naturali comprendenti o in prossimità delle aree indicate.
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