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«Conoscere per programmare. E’ il principale obiettivo di questo incontro cui annettiamo particolare importanza, in vista della seduta consiliare programmata per il 22 febbraio e dedicata interamente alle problematiche della legalità». Queste le parole del presidente della Commissione regionale antimafia Salvatore Magarò, che, assieme al capo di gabinetto del Presidente del Consiglio regionale Pasquale Crupi (in foto), ha incontrato, nell’Aula Giuditta Levato di Palazzo Campanella, numerosi esponenti di Libera, l’associazione presieduta da don Luigi Ciotti e nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia.
Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1.500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.
Crupi, su incarico del presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, si sta occupando di rendere il più possibile puntuali e corrispondenti ai bisogni del territorio le leggi che dovranno essere approvate dall’Aula, «anche per evitare – ha precisato – che talune norme da voi molto attese si prestino, magari perchè in alcuni punti sono generiche, ad essere strumentalizzate e per consentire che la Regione attraverso i provvedimenti legislativi che sono in cantiere centri gli obiettivi antimafia per cui stiamo lavorando». Crupi ha inviato al mondo delle associazioni antimafia, ampio e fortemente composito, il seguente messaggio: «Occorre considerare il Consiglio regionale come la casa dei calabresi. Noi e voi siamo dalla stessa parte e contro le criminalità organizzata».
Ha rappresentato il punto di vista dell’associazione di don Ciotti il responsabile per la provincia di Reggio Calabria Mimmo Nasone, che ha assicurato l’attenzione di Libera verso l’attività legislativa del Consiglio: «vi rassegneremo presto le nostre osservazioni e le nostre proposte. Qui con noi, a quest’incontro per il quale vi ringraziamo, ci sono persone che hanno storie fondate sulla sofferenza e sul sangue.
I tanti presenti all’incontro, tra cui taluni imprenditori vessati dalla mafia come Saffioti, D’Amico, Abenavoli; la signora Stefania Gurnari, madre del piccolo Antonino ferito da un proiettile vagante a Melito Porto Salvo; esponenti di associazioni che nel territorio si occupano di legalità, vittime del racket e dell’usura e di cooperative assegnatarie dei beni confiscati alla ‘ndrangheta, chiedono al legislatore regionale che segua il metodo dell’ascolto di coloro che vivono sulla propria pelle l’arroganza mafiosa».
Particolare apprezzamento è stato espresso verso la proposta di legge della Giunta regionale con cui si prevedono iniziative di sostegno agli imprenditori che denunciano le vessazioni mafiose. Magarò ha indicato i provvedimenti salienti su cui la Commissione antimafia subito dopo il Consiglio dovranno, in una rapida successione, pronunciarsi: «l’istituzione della bottega della legalità; dell’Agenzia regionale per i beni confiscati; la costituzione sistematica della Regione nei giudizi per mafia; la legge che premia gli imprenditori che denunciano le vessazioni mafiose; l’introduzione del conto corrente unico in sintonia con quanto previsto dal Parlamento con la legge n. 136 del 13 agosto 2010 (Piano straordinario contro le mafie) e con cui si stabilisce che le imprese a qualsiasi titolo beneficiarie di fondi pubblici per lavori, servizi e forniture, debbano avvalersi di un conto corrente unico, postale o bancario, esclusivamente dedicato alle operazioni finanziarie relative al rapporto intrapreso con la Pubblica Amministrazione, così da assicurare la tracciabilità di tutti i movimenti di denaro.
L’obiettivo è quello di prevenire infiltrazioni criminali e di garantire la piena trasparenza delle operazioni di cassa. Nel caso della Calabria, intendiamo rafforzare la proposta con l’istituzione di una banca dati informatizzata presso il Dipartimento Bilancio della Regione, contenente le informazioni di tutte le operazioni contabili compiute in esecuzione della presente legge».

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