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Matera, 18 giu. (Adnkronos) – Sarebbero almeno due le società, specializzate nella produzione di energia alternativa, che hanno ricevuto l’autorizzazione per realizzare impianti eolici nel comune di Matera. La notizia viene fuori da un’inchiesta condotta dal ”Quotidiano della Basilicata” che, per primo, ha lanciato l’allarme sull”’assalto alla città” e che ha seguito l’approvazione, in Giunta regionale, il 24 maggio scorso, di una delibera che dà il via alla realizzazione di decine di parchi eolici tra i quali, appunto, quelli che saranno realizzati nel Materano. Le due società (Zefiro Energy srl e Meltemi srl) realizzeranno i due parchi, il primo da quindici pale, il secondo da nove, negli immediati dintorni della città. 
“Ciò che è preoccupante – afferma Antonello Grassi, responsabile della redazione materana del Quotidiano – è che l’iter amministrativo che ha portato alla concessione delle autorizzazioni, è tutt’altro che limpido. Basti pensare che alle conferenze di servizi convocate per valutare l’opportunità, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, di realizzare quelle opere: il Comune e la Soprintendenza non si sarebbero presentati”. 
Vittorio Sgarbi, la cui fondazione svolge da anni iniziative culturali a Matera, ha parlato di “attentato criminale ai danni di un luogo simbolo della storia dell’umanità. Una vera e propria emergenza nazionale. Tanto che ieri mattina il critico d’arte ha presentato un dossier al ministro della Cultura Massimo Bray “per denunciare il rischio – afferma – di compromettere per sempre un patrimonio storico e culturale che ci invidia tutto il mondo”. Il ministro ha assicurato a Sgarbi che ne parlerà con il titolare dell’Ambiente, Andrea Orlando. (segue) 
(Adnkronos) – Allarmi vengono lanciati anche dagli ambientalisti, secondo i quali “la vicenda dell’eolico potrebbe avere conseguenze sulla candidatura di Matera a capitale della cultura europea nel 2019. La città – affermano – rischia di perdere la denominazione Unesco a causa del ‘silenzio-assensò, in tutta questa vicenda. da parte del Comune, della Provincia e della Regione”. 
Quanto agli urbanisti, l’Istituto nazionale della categoria parla di scenario sconvolgente e di miopia delle istituzioni. “Avremo un parco eolico – è scritto in una nota -, ai piedi del Sito Unesco (nonchè Parco Regionale della Murgia Materana) ad arricchire un paesaggio storico-culturale e naturalistico-ambientale di straordinaria importanza e universalmente riconosciuto a livello internazionale ma, evidentemente, non a livello regionale”. Gli urbanisti puntano il dito contro il Piear (Piano di indirizzo energetico ambientale) “che non tutela sufficientemente il territorio regionale ed il suo paesaggio, anche rispetto a quanto previsto dalla Linee Guida nazionali in materia, cui non si è mai adeguato”. 
A intervenire sul caso, tramite un’intervista al Quotidiano della Basilicata, c’è anche il vice ministro, di orgine lucana, Filippo Bubbico. A detta del quale è necessario che “la politica assuma l’iniziativa, superando anche gli eventuali vuoti normativi. A Matera si gioca il futuro non solo della città, ma di tutta la Basilicata”. 

L’inchiesta sull’eolico comincia a sbarcare oltre i confini regionali. Così ne parla l’Adnkronos:

 

Sarebbero almeno due le società, specializzate nella produzione di energia alternativa, che hanno ricevuto l’autorizzazione per realizzare impianti eolici nel comune di Matera. La notizia viene fuori da un’inchiesta condotta dal ”Quotidiano della Basilicata” che, per primo, ha lanciato l’allarme sull”’assalto alla città” e che ha seguito l’approvazione, in Giunta regionale, il 24 maggio scorso, di una delibera che dà il via alla realizzazione di decine di parchi eolici tra i quali, appunto, quelli che saranno realizzati nel Materano. 

Le due società (Zefiro Energy srl e Meltemi srl) realizzeranno i due parchi, il primo da quindici pale, il secondo da nove, negli immediati dintorni della città. “Ciò che è preoccupante – afferma Antonello Grassi, responsabile della redazione materana del Quotidiano – è che l’iter amministrativo che ha portato alla concessione delle autorizzazioni, è tutt’altro che limpido. Basti pensare che alle conferenze di servizi convocate per valutare l’opportunità, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, di realizzare quelle opere: il Comune e la Soprintendenza non si sarebbero presentati”. Vittorio Sgarbi, la cui fondazione svolge da anni iniziative culturali a Matera, ha parlato di “attentato criminale ai danni di un luogo simbolo della storia dell’umanità. Una vera e propria emergenza nazionale. Tanto che ieri mattina il critico d’arte ha presentato un dossier al ministro della Cultura Massimo Bray “per denunciare il rischio – afferma – di compromettere per sempre un patrimonio storico e culturale che ci invidia tutto il mondo”. Il ministro ha assicurato a Sgarbi che ne parlerà con il titolare dell’Ambiente, Andrea Orlando. 

Allarmi vengono lanciati anche dagli ambientalisti, secondo i quali “la vicenda dell’eolico potrebbe avere conseguenze sulla candidatura di Matera a capitale della cultura europea nel 2019. La città – affermano – rischia di perdere la denominazione Unesco a causa del ‘silenzio-assensò, in tutta questa vicenda. da parte del Comune, della Provincia e della Regione”. Quanto agli urbanisti, l’Istituto nazionale della categoria parla di scenario sconvolgente e di miopia delle istituzioni. “Avremo un parco eolico – è scritto in una nota -, ai piedi del Sito Unesco (nonchè Parco Regionale della Murgia Materana) ad arricchire un paesaggio storico-culturale e naturalistico-ambientale di straordinaria importanza e universalmente riconosciuto a livello internazionale ma, evidentemente, non a livello regionale”. 

Gli urbanisti puntano il dito contro il Piear (Piano di indirizzo energetico ambientale) “che non tutela sufficientemente il territorio regionale ed il suo paesaggio, anche rispetto a quanto previsto dalla Linee Guida nazionali in materia, cui non si è mai adeguato”. A intervenire sul caso, tramite un’intervista al Quotidiano della Basilicata, c’è anche il vice ministro, di orgine lucana, Filippo Bubbico. A detta del quale è necessario che “la politica assuma l’iniziativa, superando anche gli eventuali vuoti normativi. A Matera si gioca il futuro non solo della città, ma di tutta la Basilicata”. 

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