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VIBO VALENTIA – Agli inquirenti ha detto: «Ho sparato perché amo troppo mia figlia. Ho agito così per un eccesso di amore materno». Caterina Cananzi, 50 anni, ha risposto alle domande del gip Gabriella Lupoli e ha fornito una ricostruzione dei fatti dettagliata della sparatoria che ha sabato mattina ha sconvolto Vibo Valentia (LEGGI). E ora Caterina Cananzi è stata scarcerata per la sua confessione: per lei il giudice ha disposto gli arresti domiciliari.

Lotta ancora con la morte, invece, la vittima: Domenico Lombardo, 47 anni, docente di violino, secondo la donna doveva pagarela relazione con la figlia di lei, una giovane di 23 anni. Caterina Cananzi non sopportava la differenza d’età tra i due e il fatto che il professore fosse separato e padre di due figli. La donna, originaria di Rizziconi, nel reggino, secondo la sua versione, avrebbe aperto il fuoco al termine di una discussione, avvenuta all’interno del Conservatorio di musica di Vibo Valentia. Sette colpi d’arma da fuoco, che hanno ridotto l’uomo in coma. Un intervento chirurgico ha rimosso un proiettile dal palato, un altro gli ha perforato il polmone e si è conficcato nell’esofago. 

 

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