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La Casa di cura cosentina, Villa Verde ha avviato le procedure che porteranno al licenziamento di nove lavoratori. Una decisione dolorosa quanto necessaria, ha spiegato l’amministratore unico Ferdinando Gualtieri, nel corso dell’incontro avuto con i sindacati. Da tempo lo stesso Gualtieri lamenta l’impossibilità di operare nel settore a causa dei rigidi criteri imposti dal piano di rientro che hanno prodotto forti crisi di liquidità in tutte le aziende private del settore. Ma il licenziamento, oltre che da motivi economici, è dovuto anche da motivi tecnico-organizzativi. Villa Verde, infatti, ha ricevuto dalla Regione Calabria l’accreditamento per 50 posti letto. Nei nuovi criteri di accreditamento, la Regione non solo fissa i rimborsi, ma anche il numero di personale necessario per espletare il servizio. In base a questi criteri a Villa Verde sono risultate nove unità in esubero.
In realtà, al di là delle prescrizioni imposte dalla Regione, la casa di cura già soffriva problemi evidenti di liquidità. Questo perchè di fronte all’accreditamento di 50 posti letto, la struttura ospitava circa 100 pazienti. A quel punto i dirigenti della struttura avevano chiesto a Regione e Asp l’autorizzazione a dimettere i pazienti in esubero. Nulla osta che è arrivato soltanto a novembre. Per quasi un anno, quindi, Villa Verde ha offerto servizi per 100 utenti ricevendo però solo il rimborso per 50.
Inoltre, a fronte della fatturazione inviata dalla clinica, l’Asp paga soltanto il 70%, rinviando a fine anno il conguaglio finale. Quindi non solo soldi in meno, ma anche dilazionati nel tempo con l’impossibilità ormai di accedere al credito bancario. Per tutti questi motivi l’amministratore unico di Villa Verde, Ferdinando Gualtieri, ha annunciato i licenziamenti.
Cgil, Cisl, Ugl e Rsa aziendale hanno ribadito la loro contrarietà ai licenziamenti, ma soprattutto denunciato e stigmatizzato «l’atteggiamento della Regione e dell’Asp che hanno determinato la presente situazione e si impegnano ad intervenire in ogni sede istituzionale per cercare di scongiurare il rischio dei licenziamenti». In effetti tale situazione non riguarda soltanto Villa Verde, ma anche altre strutture del territorio.

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