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POTENZA – Non è reato fare domande sull’incarico all’Anas del figlio di uno dei coordinatori regionali del partito del ministro alle Infrastrutture.

Lo ha deciso mercoledì il Tribunale di Avellino assolvendo il giornalista Nino Grasso, attuale portavoce del presidente della Regione Pittella, dall’accusa di aver diffamato l’ex capogruppo dell’Idv in Senato Felice Belisario, e il figlio Enrico.

A denunciare l’allora opinionista della Nuova e l’ex direttore Mario Isoldi era stato proprio il giovane avvocato Enrico, mentre il padre si era costituito parte civile in udienza, per chiedere un risarcimento di 50mila euro complessivi.

Al centro della disputa c’era un articolo pubblicato a novembre del 2009 in cui Grasso spiegava che due anni prima l’avvocato Enrico Belisario, figlio d’arte, era entrato a far parte dei legali “di fiducia” dell’Anas, come esperto di «diritto civile e procedure esecutive» e «diritto amministrativo contabile».

Alla vigilia dell’arrivo a Matera del fondatore dell’Idv, Antonio Di Pietro, Grasso poneva una questione di «opportunità politica» a riguardo, evidenziando che nel 2007 a capo del Ministero delle infrastrutture (da cui dipende l’Anas), c’era proprio lui, mentre Belisario padre era consigliere regioanle e coordinatore regionale del partito.

«Senza nulla togliere alle capacità professionali» di Belisario figlio, il giornalista denunciava l’atteggiamento di un partito «che deve avere il buon gusto di non predicare bene e razzolare male». Quindi invitava Di Pietro a spiegare il suo pensiero sulla questione, dopo le prime denunce sull’operato di alcuni dirigenti dell’Idv, lanciate a Potenza dall’ex pm e oggi sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

«Sono molto contento per questa sentenza – ha commentato Grasso – che rende giustizia al difficile mestiere del giornalista, in un momento nel quale le richieste di risarcimento danni alle quali si è sottoposti non sono un buon viatico per la libertà di cronaca e per il diritto di critica tutelato dalla nostra Costituzione».

L’ex opinionista ha elogiato la «splendida arringa che ha smontato punto per punto i capi dell’accusa» pronunciata dal suo legale, l’avvocato Gerardo Donnoli.

Assieme a Grasso è stato assolto anche l’ex direttore della Nuova Mario Isoldi, imputato in quanto responsabile per omesso controllo di quanto pubblicato. 

l.amato@luedi.it

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