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Un perito incaricato dalla Procura, l’ingegnere strutturista Michele Colella, ha effettuato stamani, insieme ai tecnici del Comune, a Vigili del Fuoco e Carabinieri, un sopralluogo sul luogo del crollo della palazzina di vico Piave, a Matera, che ha provocato la morte di una donna e il ferimento di quattro persone (un uomo rimasto sotto le macerie per 12 ore è grave). 

La Procura ha anche acquisito tutti i documenti di enti e organismi tecnici e di controllo che in questi mesi hanno fatto sopralluoghi nell’edificio. 

Il condominio in vico Piave si era opposto ai lavori da eseguire al pianterreno per l’apertura di una pizzeria. Lo hanno ribadito più volte i residenti dell’area a chi chiedeva che cosa potesse essere successo. 

«Non si può morire così, in casa propria.»

Nelle settimane scorse più volte – hanno raccontato mentre procedevano le operazioni di recupero dei dispersi –  i condomini avevano segnalato delle crepe nei muri del palazzo e avevano chiesto l’intervento dei tecnici che – secondo quanto hanno reso noto gli stessi condomini – li avevano rassicurati. 

Gli inquirenti, coordinati dal pm di Matera Annunziata Cazzetta, hanno ascoltato diverse persone residenti nella zona e stanno valutando alcune ipotesi sul crollo della palazzina.  La Procura di Matera ha aperto un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti. 

11 GEN – “Tremava tutta la casa, c’era tantissima polvere, sembrava il terremoto e credevo di morire”. Così racconta Annamaria, disabile di 50 anni, che abitava da sola nella palazzina crollata. “Io – dice – cammino con difficoltà, sono ancora viva solo perchè mi ha salvato un uomo romeno, che mi ha presa in braccio e mi ha portata giù”.
Sono venuti i tecnici del Comune alcune settimane fa, perchè avevamo visto delle crepe e perchè di notte io sentivo degli scricchiolii, ma ci hanno detto che non c’era pericolo. E invece stamattina ho visto la morte in faccia”. E’ il racconto di Annamaria, disabile cinquantenne, residente nella palazzina crollata a Matera. “Questa tragedia – ha aggiunto – poteva essere evitata”. (ANSA).
(Adnkronos) – Sono state prelevate dalle macerie e poste sotto sequestro le tabelle dei lavori che erano in atto nella palazzina crollata in vico Piave 22 a Matera. Le indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale e dalla aliquota operativa della compagnia di Matera. La tabella indicava la tipologia dei lavori di ristrutturazione. Su questa vicenda stanno effettuando accertamenti anche i tecnici del comune di Matera. 
“Il crollo del vecchio edificio di Matera mette in evidenza ancora una volta che, soprattutto nella nostra regione a bassa densità abitativa, occorre consolidare, riqualificare e rigenerare piuttosto che dannarsi a costruire il nuovo in edilizia specie quando vi è inutile ed oneroso consumo di suolo e illusione speculativa fuori da ogni contesto storico, economico ed ambientale”. Una delle prime reazioni arriva da Rocco Fiorino, di Federabitazione – Confcooperative. “Il futuro dell’edilizia, e di quella abitativa privata in modo particolare a Matera ed in Basilicata, è solo quello della riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente che è, come purtroppo si vede, molte volte scadente.”
“L’attività edilizia, soprattutto nel settore abitativo privato, deve perciò essere incentivata al consolidamento antisismico e all’efficentamento energetico e termico degli immobili esistenti restituendo così all’edilizia la sua primaria funzione virtuosa che non è quella speculativa bensì quella di strumento positivo di sviluppo economico e tutela ambientale.”

«Tremava tutta la casa, c’era tantissima polvere, sembrava il terremoto e credevo di morire». Così racconta Annamaria, disabile di 50 anni, che abitava da sola nella palazzina crollata. «Io – dice – cammino con difficoltà, sono ancora viva solo perché mi ha salvato un uomo romeno, che mi ha presa in braccio e mi ha portata giù».

Il racconto di Annamaria va avanti e torna indietro ai giorni scorsi. «Sono venuti i tecnici del Comune alcune settimane fa, perché avevamo visto delle crepe e perché di notte io sentivo degli scricchiolii, ma ci hanno detto che non c’era pericolo. E invece stamattina ho visto la morte in faccia». 

Che cosa è accaduto in via Piave?

Sono state prelevate dalle macerie e poste sotto sequestro la tabella dei lavori che erano in atto nella palazzina crollata in vico Piave 22. La tabella indicava la tipologia dei lavori di ristrutturazione. 

Su questa vicenda stanno effettuando accertamenti anche i tecnici del Comune di Matera. Il sindaco Salvatore Adduce ha convocato una riunione con i dirigenti comunali per avere un primo quadro tecnico della situazione e da questa verifica, fanno sapere dal Municipio di Matera, risulta che il Comune non ha autorizzato alcun lavoro nell’immobile crollato. 

«L’inchiesta della Procura della Repubblica di Matera a cui il Comune offrirà ogni utile collaborazione – ha detto Adduce – ci darà modo di risalire alle cause di questa tragedia».

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