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CATANZARO – «Com’è potuto accadere che un centro di eccellenza oncologico sia arrivato a questo? E poi, qui vedo solo fotografi, gente che analizza la situazione. Com’è possibile che non ci siano soluzioni? Chi ha deciso di creare questo obbrobrio giuridico lo ha fatto qui». Striglia fortemente la Calabria, il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, chiamata dai sindacati e dal Pd a Catanzaro, nella fondazione Campanella che sta per morire. Lo fa sulla linea di un premier, Matteo Renzi, che come prima cosa durante la sua prima visita a Scalea, nei mesi scorsi, disse ai calabresi di rimboccarsi le maniche e assumersi sempre le proprie responsabilità. 

 
GUARDA LE PAGELLE SUI CENTRI ONCOLOGICI CALALBRESI DELLA FONDAZIONE VERONESI

 
Certo, dichiara in modo deciso il suo impegno per quello che è ormai un caso nazionale, quello del polo oncologico “Tommaso Campanella”, ma fa anche un preciso richiamo di responsabilità. Parole dure le sue, parole di una donna–politico (Pd) che viene dal Salento, con un passato di anni e anni di lotte nella Cgil a partire dalle braccianti agricole. Il bastone e la carota. Promette, sì, che già stamattina parlerà con il presidente del Consiglio Matteo Renzi proprio della fondazione Campanella e pure in generale della necessità di avere subito un nuovo commissario alla Sanità per la Calabria. A Germaneto, ci sono malati oncologici che rischiano di non avere più cure, centinaia di lavoratori per cui è avviato il licenziamento collettivo. Dice anche che sulla stessa questione sarà coinvolto il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo. “So anche però che quest’ultimo mi dirà – sottolinea – che il Patto della salute dice che per mantenere questa struttura ci volevano sessanta posti letto, mentre qui la Regione i posti li ha fissati a 35”. Ma non garantisce risposte. Nemmeno sul punto degli ammortizzatori sociali, nello specifico contratti di solidarietà, chiesti all’unisono da Cgil, Cisl e Uil. “Gli ammortizzatori sociali – sottolinea – non devono addormentare le coscienze. E’ uno strumento che serve per traghettare dalle difficoltà al risanamento. A voi calabresi dico, la Regione faccia la sua parte. Ci vuole un progetto sanitario che contenga anche il piano oncologico. Le risorse pubbliche non possono essere dissipate per alimentare clientele. Bisogna pensare a un polo oncologico, unico e non a tante piccole realtà che fanno dissipare e perdere risorse. A questa questione così grave della fondazione Campanella bisognava iniziare a pensare soluzioni nel 2010, non solo ora, nel 2014. La salute dei cittadini è quanto di più delicato esista, e va trattata con rigore”. 
 
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