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RICADI (VIBO VALENTIA) – Ordinanza di sospensiva confermata. La sesta sezione penale del Consiglio di Stato si è così determinata. Respinto, dunque, il ricorso presentato dal Comune difeso dall’avvocato Domenico Colaci contro l’imprenditore Pino Giuliano e la moglie Marie Christine Born, insieme proprietari del villaggio turistico Baia del Sole a Capo Vaticano, assistiti dai legali di fiducia Alfredo Gualtieri, Demetrio Verbaro e Rosa Maria Laria. L’oggetto del contendere era il villaggio “Baia del Sole” sito a Capo Vaticano finito davanti alla giustizia amministrativa a seguito della decisione dell’ufficio Tecnico dell’ente locale di dichiararne abusiva una parte.

Contro quella decisione Giuliano aveva presentato ricorso al Tar che, pur non entrando nel merito, aveva disposto una sospensiva in autotutela che il 7 luglio scorso il Consiglio di Stato ha confermato, così motivando: “Ritenuto, sulla base di una valutazione comparativa degli interessi in conflitto e a prescindere da ogni esame delle questioni di merito, che sussistono i presupposti per confermare l’appellata ordinanza di sospensione del provvedimento impugnato in primo grado, il Consiglio di Stato respinge l’appello cautelare (presentato quindi dal Comune di Ricadi, ndr) e conferma l’impugnata ordinanza di sospensiva, con diversa motivazione limitata alla valutazione del “periculum”».

Ma ricordiamo l’origine di tutta la vicenda. Nel novembre 2013 l’ufficio tecnico del Comune rilascia, ai due proprietari, il titolo abilitativo edilizio in sanatoria, relativo ad alcuni fabbricati all’interno dell’attività turistica denominata Baia del Sole. Nel dicembre dello stesso anno, sempre l’Ufficio tecnico dà anche il permesso a costruire per la ristrutturazione e ammodernamento del villaggio turistico in questione. Nel successivo febbraio, con l’insediamento della terna commissariale a seguito dello scioglimento del consiglio comunale, viene emanato un decreto per il quale si nomina in qualità di responsabile dell’area tecnica l’architetto Nicola Carnuccio che avrebbe poi comunicato ai possessori dei titoli autorizzativi l’avvio del procedimento tendente all’annullamento dei titoli autorizzativi rilasciati “…perché sulla base di un riesame degli atti, si è acclarato che parte dell’area interessata dai fabbricati è di proprietà del demanio pubblico dello Stato e del Comune di Ricadi…”. I tecnici e i legali dei proprietari del villaggio “Baia del Sole” avevano pertanto risposto al procedimento Comunale con una memoria e perizia tecnica giurata riguardante la proprietà dell’area interessata dai fabbricati, nonché la loro regolarità urbanistica.

Nel luglio 2014 l’architetto Carnuccio aveva depositato una relazione istruttoria all’ufficio tecnico dell’Ente, nella quale ricostruisce la questione e concluso con le seguenti parole: “…un eventuale provvedimento di annullamento in autotutela, che dev’essere sostenuto da evidenti illegittimità, deve essere attentamente valutato in ragione dell’interesse pubblico. ..”. Sempre durante lo stesso periodo Carnuccio aveva risposto alle controdeduzioni di Giuliano chiedendo integrazioni di documenti, in particolare l’estratto Sid (sistema informativo demaniale) per verificare la linea di confine con la distanza dalla battigia. Era stato così dimostrato, nell’agosto successivo e durante il quale era stato nominato responsabile dell’area tecnica l’ingegnere Francesco Pileggi, che sarebbe rimasto in carica fino a settembre, che le misure erano in linea e a regola con le normative vigenti, nonostante il fenomeno dell’erosione costiera. Siamo a fine 2014. I commissari straordinari nominano un nuovo responsabile dell’ufficio tecnico, Pasquale Lagadari che comunica il preavviso di chiusura del procedimento avviato, indicando tre punti: annullamento parziale del titolo abilitativo in sanatoria; annullamento del permesso a costruire; adozione di ulteriori ed eventuali provvedimenti di competenza. Ma nel febbraio di quest’anno, con determina n.3/15, lo stesso responsabile dell’ufficio tecnico Comunale annulla totalmente il titolo abilitativo e il permesso a costruire.

Arriviamo dunque allo scorso febbraio, quando Pino Giuliano presenta ricorso al Tar di Catanzaro e il 9 aprile successivo, come già spiegato su queste colonne, i giudici amministrativi ordinano la sospensione della determina comunale oggetto del contendere. Ma il Comune, con delibera del mese di maggio, indica la nomina del proprio legale per appellarsi al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar. Martedì scorso, come visto, l’ultimo atto che quindi conferma e accoglie le ragioni dell’imprenditore turistico Pino Giuliano.

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