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POTENZA – Il sindaco De Luca si è preso tempo per valutare la situazione, ma quella pensilina in piazza Bonaventura, spuntata in pieno centro nel giro di pochi giorni, sta davvero facendo parlare molto di sè.
E dire che – come conferma l’assessore all’Edilizia e Pianificazione, Rosanna Argento – quell’uscita di emergenza per i parcheggi sottostanti era indicata sul progetto fin dall’inizio.
«Prima del consiglio comunale – spiega – ho chiesto al dirigente di verificare proprio questo. E posso confermare che ciò che si sta realizzando era esattamente quanto previsto dal progetto originale».
Certo, si trattava di progetti su carta che, probabilmente, per chi di architettura o ingegneria poco si intende, non davano chiara l’idea di quanto sarebbe poi stato creato. Ma può essere una giustificazione?
A quanto sembra il progetto – ma saremo in grado di darvi notizie più precise e dettagliate nell’edizione di domani – risalirebbe al 2004. E dopo aver ottenuto l’approvazione, i privati hanno iniziato i lavori che – come è noto – hanno “martoriato” quella piccola piazzetta del centro storico per molti anni, cinque all’incirca. Un cantiere infinito che ora si chiude con questa pensilina che per i residenti (ma anche per molti potentini) risulta essere l’ultima beffa.
L’amministrazione attuale proverà a valutare e capire se insieme ai privati si possa trovare una soluzione alternativa, ma al momento c’è un solo dato di fatto: quel progetto è stato approvato e non si può dire (senza danni per il nostro Comune già a terra) ai privati di buttare tutto a terra.
«Questo ennesimo sopruso – ha scritto nei giorni scorsi su queste pagine uno dei residenti – va a coprire l’antica fontana, non più di qualche anno fa restaurata e va in netto contrasto con lo storico valore della porta di San Luca, uno degli accessi medievali alla città. A questo si aggiunge la notizia dell’attivazione di un doppio senso nella stessa piazza, un fatto impensabile in uno spazio tanto limitato, che non pochi danni, disagi e gravi conseguenze certamente causeranno non solo ai residenti ma a quanti transiteranno in un’area in cui pedoni e automobilisti sono e saranno messi a rischio da logiche stradali fuori da ogni decenza».
L’opera è stata giustificata con la semplice applicazione dell’articolo 9 della legge Tognoli, che prevede che i proprietari di immobili possono realizzare nel sottosuolo degli stessi ovvero nei locali siti al piano terreno dei fabbricati parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti. La stessa legge, però, prevede anche l’approvazione dell’assemblea di condominio. Esiste, tra gli incartamenti, questa approvazione? Ed esiste un parere alla Soprindentenza, forse non vincolante ma magari utile per far riflettere su quanto si voleva realizzare?
Tante domande che arrivano però tardive. Perchè quei pali ormai ci sono.
E anche se in consiglio comunale ora ci sono due interrogazioni urgenti sul tema (Giannizzari e Iudicello) e sono state già raccolte circa 400 firme dai Giovani democratici per dire “no allo scempio”, il danno è fatto. L’ennesimo.

a.giacummo@luedi.it

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