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LOCRI – Cinque colpi di pistola per tentare di uccidere Carmelo Correale infermiere nel reparto di ortopedia dell’ospedale di Locri. Un agguato che, si scoprirà in seguito, è frutto di una lite tra vicini di casa e che ha visto, fortunamente, non cadere la vittima designata sotto i colpi dei killer. Per Locri una domenica che si è conclusa nel sangue e un lunedì mattina che si riapre con la risoluzione del crimine. Questa mattina, infatti, i militari dell’Arma hanno arrestato Luigi Resistenza, sessantenne vicino di casa della vittima, con l’accusa di aver attentato alla vita dell’infermiere. Questa la ricostruzione dei fatti tracciata sulla base delle prime indicazioni e testimonianze raccolte dai carabinieri. Correale e Resistenza, che come detto, abitano vicino, hanno avuto nel corso del pomeriggio una discussione accesa per questioni di vicinato. La cosa sembrava si fosse chiusa lì ma in serata Resistenza avrebbe preso una pistola di piccolo calibro uscendo di casa intenzionato a raggiungere Correale. Erano da poco passate le 19.30 quando in via Don Vittorio, pieno centro due passi dal Palazzo di Giustizia, Carmelo Correale è stato raggiunto da Resistenza che pistola alla mano ha fatto fuoco. Cinque i colpi sparati tutti ad altezza uomo di cui uno o forse due a segno. Correale immediatamente è stato trasportato in ospedale dove i medici del pronto soccorso hanno potuto curarlo prima di trasferirlo in un reparto attrezzato, l’uomo non è in pericolo di vita ma servono almeno 24 ore per escludere ogni complicazione.

Inizialmente era stata valutata anche una pista, anche se chi porta avanti le indagini non gli aveva dato troppo peso, che riguardava il fatto che Carmelo Correale era il fratello di Fortunato Correale, il meccanico che nel 1996 venne ucciso a Locri dopo che la moglie denunciò gli autori dell’incendio dell’auto di un Carabiniere. Un episodio che 17 anni fa scosse Locri ma fece scalpore in tutta Italia.
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