X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

LOCRI (REGGIO CALABRIA) – Un appello ai fedeli a partecipare ad una manifestazione in difesa dell’ ospedale contro tagli e ridimensionamenti, in programma sabato prossimo, è stato lanciato dal vescovo di Locri, mons. Francesco Oliva. «E’ un bene che ci appartiene, un diritto di civiltà – ha sostenuto il presule – che nessuno può toglierci. Difendiamolo e non rassegniamoci. Aderiamo e partecipiamo compatti. Ci saremo per dire: abbiamo una dignità, che nessuno ci può togliere».

«Vi scrivo – afferma mons. Oliva – e lo faccio semplicemente per invitare a far sentire la nostra voce di cittadini e credenti di fronte alle tante sofferenze del nostro popolo. Fare silenzio quando il bene comune è in pericolo è solo omertà e viltà. Accogliamo il disagio di tanti nostri fratelli a motivo della povertà, della mancanza di lavoro e di vari tipi di sfruttamento propri di un territorio bello, ma gravemente emarginato. Emarginato geograficamente per un sistema viario e di trasporto, precario e inadeguato, con una linea ferroviaria ferma agli anni trenta, che ci isola dal resto del paese; economicamente, perché da queste parti non si vede ombra di investimenti e la disoccupazione impera a tutti i livelli; socialmente, perché fatti e misfatti hanno reso questo lembo della penisola terra bruciata, un deserto dal quale stare lontani, dove il turismo, che potrebbe essere una risorsa, è totalmente assente; culturalmente per la presenza di consolidate forme di illegalità e di un radicato e diffuso sistema mafioso, che fa la parte dello Stato laddove questo appare assente e forte solo sotto l’aspetto repressivo».

«Locride – dice il presule – rialzati e cammina. Difendi la tua dignità. Difendila di fronte ad ogni tentativo di usurpazione dei diritti che ti spettano. Non rassegnarti quando questi vengono negati: il lavoro da diritto diviene privilegio di pochi, le famiglie sono abbandonate a se stesse, i giovani fuggono in cerca di un destino migliore e tanti nostri borghi, di rara bellezza, si spengono nel loro isolamento. Difendiamo anzitutto il primario diritto alla salute».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE