X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Sono 8 le aziende che terranno alto il nome (e i calici) del vino lucano al decimo salone dei vini meridionali in programma a Bari dal 9 al 15 giugno. “Radici del Sud”, questo il nome dell’evento, ospiterà 160 aziende produttrici: dalla Basilicata arriveranno all’hotel Rondò l’azienda agricola Ofanto, Cantine del Notaio, Casa vinicola D’Angelo, Paternoster vini, Terre dei Re, Vigneti del Vulture, Vinicola Carbo ne e Consorzio viticoltori associati.
Ma accanto alle aziende che puntano su produzioni elevate, marketing e partecipazione a fiere e concorsi, si sono poi tante microstorie di vignaioli che coltivano nicchie di eccellenza. Come Giuseppe Mastrodomenico, titolare dell’omonima azienda vitivinicola nel Potentino, membro del gruppo Contadini Digitali: il 7 maggio illustreranno le loro imprese alla Camera dei deputati. Giuseppe ha raccontato all’Ansa «come nemmeno il mestiere di agricoltore può prescindere dalle nuove tecnologie». Giuseppe, prima ingegnere per una multinazionale, ha deciso di tornare in Basilicata per impegnarsi nell’azienda vinicola di famiglia unendo tradizione e innovazione. «Il 90% del fatturato – racconta – è dato dalle esportazioni per le quali la vendita online è stata la vera chiave di svolta».
Il distretto enologico intanto, anche grazie a questo tipo di operosità e know how alimentati dal basso, continua a ottenere riconoscimenti ufficiali: sono 9, infatti, i vini lucani che si sono distinti ottenendo la “Gran Menzione” al 22° Concorso Enologico Internazionale svoltosi a Verona dal 13 al 16 aprile. Da circa 20 edizioni la Basilicata partecipa con le proprie aziende al Premio e al Vinitaly con il padiglione istituzionale coordinato dalla Regione: i vini iscritti quest’anno alla competizione enologica più rigorosa e selettiva al mondo sono stati quasi 3.000, con record di 32 Paesi partecipanti. Dei 3000 vini iscritti, 2.585 sono stati ammessi a giudizio. Di questi, i 720 che hanno ottenuto un punteggio di almeno 82/100, sono stati premiati con diploma di “Gran Menzione”. Ecco i magnifici 9 lucani: Cantine di Venosa “Terre di Orazio” – Basilicata Igt moscato 2014; Azienda Fontanarosa di Scanzano Jonico “Il Molosso” – Basilicata Igt Rosso 2013; Cantine di Venosa “Carato Venusio”, Aglianico del Vulture Doc 2011; Cantine Cerrolongo di Nova Siri, “Akratos” 2012 Matera Doc Primitivo; Cantine del Notaio di Rionero, Aglianico del Vulture Doc “Il Sigillo” 2009; Cantine del Notaio di Rionero – Aglianico del Vulture Doc “Il Sigillo” 2010; Azienda Martino di Rionero, Aglianico del Vulture Doc “Oraziano” 2009 e “Pretoriano” 2009; Cantina dei Siriti di Nova Siri , Basilicata Igp Rosso “Ellenikon” 2008. Il concorso è organizzato da Veronafiere – Vinitaly in collaborazione con Assoenologi e si fregia del patrocinio della Commissione dell’Agricoltura del Parlamento Europeo, dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv), dell’Union Internationale des Oenologues (Uioe) e dei ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali e dello Sviluppo economico. La premiazione dei vini vincitori di medaglia sarà uno degli eventi organizzati nel Padiglione “Vino – A taste of Italy”, durante l’Expo di Milano 2015: qui la Basilicata sarà presente con 117 etichette di vini pregiati e 42 di oli extravergini d’oliva nella “Vetrina d’eccellenza del territorio lucano” organizzata dall’8 al 23 maggio dal dipartimento Politiche agricole nel Padiglione Italia. Ma ad ottobre l’oro rosso lucano sarà celebrato anche all’interno del cartellone di eventi previsti in Basilicata dal calendario Expo2015: una giornata tra vini del Vulture, peperoni di Senise e pane di Matera. Prosit.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE