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POLICORO – L’ospedale di Policoro non è sicuro, soprattutto per il personale medico e paramedico, ma spesso anche per i pazienti. E’ una realtà ormai inconfutabile, nonostante l’impegno certificato di Prefettura e forze dell’ordine, con l’istituzione nel giugno scorso di un posto di Polizia, a turno dalle 8 alle 14. Un provvedimento importante che, come dimostra la recente selvaggia aggressione al responsabile del Pronto soccorso, Rocco Dileo, risulta in parte inefficace; anche perchè la casistica degli episodi, dimostra una concentrazione nelle ore pomeridiane, quando c’è solo la ronda delle guardie giurate.
Insomma, la percezione dei medici non è quella di trovarsi in un posto di lavoro protetto; anzi, spesso la presenza del posto di Polizia diventa un problema proprio per loro, poiché ogni paziente che ritenga leso il suo diritto alla salute, si reca puntualmente a sporgere denuncia, avendo la Polizia “a portata di mano”, anche per casi oggettivamente non contestabili sotto il profilo legale.
Fonti interne all’ospedale parlano, infatti, della presenza di un solo agente, sempre lo stesso, che starebbe troppo spesso in ufficio, girando poco nei reparti.
Un dato smentito con decisione dalla Polstato, che conferma la presenza di un solo turno per motivi di oggettiva carenza di personale, ma sottolinea il giro costante dell’agente nei reparti più sensibili. Anzi, in questi giorni, dopo l’episodio del dottor Dileo, la Postato sta lavorando per l’attivazione di un turno pomeridiano aggiuntivo almeno fino alle 20. Una decisione favorita dal recente arrivo a Policoro di altri due agenti, che hanno lievemente rinfoltito l’organico, ridotto da 44 a 31 unità per pensionamenti mai rimpiazzati.
Poi c’è il tema telesoccorso, ovvero un piccolo telecomando di cui la dirigenza dell’Azienda sanitaria dotò il personale medico dopo l’aggressione al dottor Pasquale Suriano, avvenuta nel settembre del 2013. Un sistema in base al quale pigiando il bottone si sarebbe potuto allertare il Commissariato.
E’ rimasto una pia intenzione, perchè il telecomando è arrivato in ospedale, ma giace dimenticato in qualche cassetto, non essendo stato mai concretamente attivato. Intanto tra due brutte aggressioni in poco più di un anno, con personale ridotto all’osso, turni di lavoro massacranti e medici colpiti essi stessi da infarto per il superlavoro, l’unico ospedale della fascia jonica calabro-lucana da Trebisacce (Cs) a Metaponto, il “Giovanni Paolo II” di Policoro, resta un presidio sanitario in cui non si percepisce la sensazione di sicurezza.
Un dato che deve far riflettere, perchè ormai il nosocomio jonico deve affrontare una mole di lavoro considerevole, quindi un posto di Polizia almeno nelle ore diurne è divenuto quantomai indispensabile.

a.corrado@luedi.it

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