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POLICORO – Ci hanno provato le università di tutta Italia; solo in nove, però, ce l’hanno fatta.

Una sola del sud Italia: l’Università degli Studi di Bari. C’era in gioco, in un concorso per la ricerca bandito a febbraio 2015 dall’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), l’acquisizione di importanti finanziamenti per progetti innovativi. L’ateneo barese, come detto unico nel Sud, si è assicurato il finanziamento grazie all’innovativo progetto Idea (Improving Feedback Developing Effective Assessment for Higher Education) avviatosi nel mese di novembre.

In questa storia c’è anche un orgoglio lucano. Tra le principali ideatrici del progetto, c’è infatti la professoressa Serafina Pastore, classe ‘78, di Policoro, ricercatore in Didattica generale e Pedagogia speciale presso il Dipartimento di Scienze della formazione, psicologia, comunicazione dell’Università degli Studi di Bari “Moro”.

Under 40, è una delle poche ricercatrici che sono riuscite a ottenere un posto stabile nel difficile mondo della Ricerca italiana. E’ autrice di numerose pubblicazioni legate ai meccanismi di valutazione dell’apprendimento e dei sistemi scolastici in generale. Al Quotidiano ha raccontato in modo sintetico l’idea progettuale in avvio. «In sostanza, l’idea di fondo è quella di valutare la didattica (e quindi l’insegnamento e l’apprendimento), in modo da contribuire al miglioramento della qualità dei corsi di laurea dell’Università italiana».

Tre sono le principali fasi operative: Analizzare le pratiche valutative nel contesto universitario (europeo e italiano) prestando particolare attenzione alle modalità d’esame, alle modalità di restituzione del feedback e alle modalità di attribuzione del voto; individuare attraverso una rassegna sistematica e comparativa le problematiche più frequenti nella gestione del feedback da parte di docenti e studenti e identificare le caratteristiche chiave di una pratica efficace di feedback; definire e sperimentare un modello per promuovere e sostenere una pratica di feedback che sia funzionale al sistema di istruzione universitario italiano e agganciato al sistema di accreditamento interno della qualità dei corsi di studio. Il progetto durerà 14 mesi. Altra speciale nota “di merito”: è un progetto “in rosa”, il team di ricerca che lo realizzerà è tutto al femminile. Spesso nel silenzio tanti giovani lucani stanno facendo strada. O, come nel suo caso, ne hanno già fatta parecchia.

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