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POTENZA – Non sono non avrebbero pagato un euro, ma non avrebbero «mai ricevuto» nemmeno le «richieste estorsive» a monte. Checché ne dica il figlio pentito del boss.

Replica così la ditta che gestisce il megappalto da 28milioni di euro per le pulizie al San Carlo di Potenza alle dichiarazioni di Natale Stefanutti (32), l’ultimo testimone di giustizia “arruolato” dall’antimafia lucana.

La Kuadra spa, in una nota a firma dell’amministratore delegato, «smentisce categoricamente» di aver mai pagato il pizzo allo storico clan potentino capeggiato da Renato Martorano e Dorino Stefanutti.

In più afferma che in caso contrario «si sarebbe prontamente rivolta all’autorità giudiziaria», cosa che ovviamente non è stata necessaria.

«Kuadra spa – prosegue la nota -, pur non essendovi alcun obbligo di legge in tale senso, già da tempo ha costituito al suo interno un apposito organismo indipendente, denominato Comitato per la legalità, costituito da alti funzionari dello Stato oggi a riposo (e tra questi anche alcuni ex prefetti ed ex questori), e ciò proprio al fine di porre alla loro valutazione preventiva l’operato degli organi societari, per offrire alle stazioni appaltanti, specie se costituite da enti pubblici, la massima certezza sulla correttezza del suo agire, andando ben oltre il perimetro dato dalla certificazione antimafia, di cui ovviamente la nostra società dispone».
La società, che oggi ha sede legale a Genova, nega anche di aver mai «provveduto a pagare un avvocato, che difende alcuni componenti del clan Grande Aracri».

Un altro addebito del giovane Stefanutti trascritto negli atti dell’inchiesta sul nuovo corso del clan Martorano. Dove per “Grande Aracri” si intende la potentissima ‘ndrina di Crotone, che da tempo avrebbe preso sotto la sua ala protettiva gli “amici” di Potenza.

Quanto all’assunzione della figlia di Dorino Stefanutti alle loro dipendenze, Kuadra spiega di aver rispettato il contratto nazionale di categoria, che «come tutti sanno, impone inderogabilmente all’impresa che si aggiudichi un appalto pubblico di assumere tutti i lavoratori che, alle dipendenze dell’impresa “uscente”, già lavorassero da almeno 4 mesi sul cantiere oggetto di appalto».

«Quindi, – prosegue – poiché al momento del subingresso di Kuadra spa nell’appalto pubblico presso l’ospedale San Carlo di Potenza, la signora Stefanutti era dipendente dell’impresa Vivenda spa, società che gestiva l’appalto prima di Kuadra spa, ed aveva un’anzianità lavorativa superiore al minimo di legge, al pari della quasi totalità dei nostri dipendenti in servizio su detto cantiere, è stata assunta per passaggio diretto».

«Esclusivamente per questa ragione quindi, la signora Stefanutti è oggi dipendente di Kuadra spa». Sottolinea la nota dell’amministratore delegato.

Quanto al ruolo di Giovanni Tancredi, la ditta chiarisce che, benché sia stato qualificato come «il referente della Kuadra» in alcuni articoli pubblicati anche sul Quotidiano della Basilicata, «riveste la ben più semplice qualifica di responsabile del cantiere Ospedale San Carlo di Potenza, funzione che svolge nei limiti e nel rispetto delle direttive che riceve dai superiori gerarchici».

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