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Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha chiesto l’attivazione delle procedure per la dichiarazione dello stato di calamità in Calabria, relativamente al maltempo che sta flagellando il territorio.
La richiesta è stata formulata al capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, nel corso del vertice che si sta svolgendo a Catanzaro, nella sede della Protezione civile regionale. Scopelliti ha sottolineato il carattere di emergenza rispetto all’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla regione sin dalla giornata di lunedì, ma ha anche ribadito il peso dell’abusivismo edilizio nella regione.
«Speriamo che il governo – ha dichiarato il governatore calabrese – ci fornisca tempestivamente le risposte. Noi faremo tutto ciò che è importante ed è utile per cercare di attirare l’attenzione per il nostro territorio visto che i danni sono ingenti. Questa notte ho seguito la situazione di tutto il territorio regionale». «Quello che noi facciamo finta di non sapere – ha proseguito Scopelliti – è che i sistemi perversi di un tempo ora vengono a galla. Esistono situazioni di alloggi, abitazioni costruite all’interno di fiumare. E questo è accaduto perchè la politica era disattenta ed oggi paghiamo le situazioni del passato. Oggi dobbiamo lavorare per cercare di consolidare il nostro territorio e salvaguardarlo». Al vertice, oltre a Gabrielli e Scopelliti, il prefetto Antonio Reppucci, i rappresentanti delle forze dell’ordine, degli enti locali e del volontariato.
Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli dal canto suo, ha sottolineato come si debba puntare alla prevenzione al fine di contare meno vittime con un «sistema di informazione e formazione della gente che è il modo migliore se non altro per contare meno vittime di quelle che ci sono state purtroppo anche in queste settimane».
Situazioni di maltempo come quelle verificatesi nelle ultime ore in Calabria e Sicilia sono destinate a ripetersi nei prossimi mesi, ha dichiarato Gabrielli: «Il maltempo nelle prossime ore si sposterà verso est e ci saranno criticità in Puglia e qualcosina ancora in Calabria. Però, siamo in autunno, poi ci sarà l’inverno e situazioni di questo genere ci accompagneranno e ciò in presenza di due regioni, Toscana ed Emilia Romagna, che hanno il problema opposto, quello della carenza idrica. Questo è il tempo che ci è dato di vivere. Si deve superare la cultura della scaramanzia ed arrivare ad una cultura della consapevolezza che per il nostro Paese è un percorso più impegnativo ma molto più proficuo».
«In Calabria – ha detto Gabrielli – stiamo investendo da mesi in termini di sensibilizzazione. Tra qualche giorno faremo l’esercitazione ‘Calabria 2011′ che ha per oggetto il rischio sismico che non è meno preoccupante per questa zona. Abbiamo fatto un grosso lavoro con la Protezione vivile regionale, con le istituzioni locali, le Prefetture ed il sistema scolastico. Gran parte della possibilità di crescere passa attraverso una seria diffusione della cultura di protezione civile e chi meglio delle scuole può fare questa opera. Poi gli aiuti arrivano anche da fuori, anche se le tempistiche non sono sempre rapidissime, ma la prima vera grande risposta la dà il territorio, la sua capacità di essere preparato ed attrezzato»
Nel corso della riunione operativa sul maltempo che ha colpito la Calabria ed alla quale hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente della Provincia Wanda Ferro ed il sindaco Michele Traversa, si è parlato degli interventi per la messa in sicurezza del territorio, e Gabrielli ha sostenuto: «dobbiamo cominciare ad esaminare due aspetti separati. C’è un problema che attiene alla prevenzione strutturale che implica risorse grandiose e tempi in un Paese in cui sono stati censiti oltre 400 mila sistemi franosi. E non so se il Paese in questo momento è nella condizione di affrontare in maniera seria e soprattutto in maniera capillare questo tipo di problema. Poi cèè aspetto che attiene alla prevenzione di protezione civile. Nessuno ci potrà mai perdonare il fatto che delle persone perdano la vita per eventi meteorologici. Questo tipo di intervento può essere fatto anche con costi non esorbitanti. Ci vuole l’impegno delle istituzioni ma anche della gente perchè la protezione civile non è solo un diritto ma anche un dovere. Ci vogliono comportamenti intelligenti di auto protezione ma ci vuole anche un sistema che informi correttamente la popolazione su quanto sta avvenendo. Ma anche accettare eventuali allarmi presi per una cautela in più che dopo possono risultare spropositati».

LA PRIMA STIMA DEI DANNI E’ DI 150MLN DI EURO
Il presidente della Regione, Scopelliti ha annunciato che da una prima stima, i danni in Calabria causati dal maltempo ammontano a circa 150 milioni di euro: «La situazione – ha detto Scopelliti dopo l’incontro col capo della protezione civile Franco Gabrielli – è drammatica. Gabrielli ha ribadito anche qui oggi quello che mi aveva detto nei giorni scorsi a Roma che su questo discorso non ci sono risorse. Questo Governo deve fare in fretta perchè noi abbiamo bisogno di risorse da mettere in campo per cercare di dare risposte ai territori. Vediamo cosa faranno i ministri che andranno in Sicilia. Gabrielli ricorderà anche a loro che c’è un problema Calabria, ma speriamo, al di là di questo, che si rendano conto che c’è un’emergenza seria e noi qui siamo in difficoltà».
Intanto, oltre alla prima stima dei danni, le notizie che arrivano dagli esperti non sono affatto rassicuranti in quanto l’ondata di maltempo che ha flagellato in particolare Sicilia e Calabria, è destinata a continuare in tutta l’Italia meridionale fino a venerdì, quando scatterà una nuova allerta nubifragi ancora in Calabria e nel catanzarese in particolare, per poi lasciare posto al sole e a nuvole sparse nel weekend. Colpa della circolazione depressionaria che sovrasta Sud, isole e costa adriatica, con piogge fino al Lazio e Campania.

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