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CATANZARO – Il commissario per la sanità della Calabria, generale Luciano Pezzi, è stato sentito in qualità di persona informata sui fatti dal Procuratore aggiunto di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, sui fatti relativi alle nomine dei commissari delle aziende sanitarie fatte dalla giunta regionale e sulla nomina di Antonio Belcastro a Direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Mater Domini” del capoluogo calabrese. Nei giorni scorsi era stata sentita anche la presidente facente funzioni della Regione Calabria, Antonella Stasi (LEGGI).

Nel corso dell’audizione, alla quale hanno partecipato anche gli investigatori del Nucleo investigativo sanità e ambiente (Nisa), Pezzi ha illustrato i documenti e gli atti intercorsi tra l’ufficio del commissario, la Regione ed il Ministero della Sanità. Il commissario ha anche informato la Procura di avere avviato le procedure per l’annullamento delle nomine dei commissari. Allo stato attuale, infatti, Pezzi ha chiesto ai commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere di fornire le loro controdeduzioni per poi procedere con l’annullamento. Tutti gli atti che saranno compiuti confluiranno nel fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica.

L’inchiesta della Procura, secondo quanto si è appreso, si concentra principalmente sulla nomina di Belcastro perchè riguarda l’incarico di direttore generale ed impegna la Regione per un arco temporale di quattro anni ma non trascura anche la parte relativa ai commissari. Gli inquirenti ora intendono sentire altre persone tra cui anche i funzionari del dipartimento regionale della sanità. La Procura ha deciso aprire l’inchiesta dopo l’esposto del deputato del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci ed al momento non ci sono indagati.

Al termine dell’audizione Pezzi ha evidenziato che «abbiamo fatto la rassegna del carteggio già in possesso della Procura ed ho fornito alcuni chiarimenti sui tempi e le procedure seguite». Quella delle nomine dei manager è una pratica particolarmente controversa: Pezzi ha già avviato l’iter per la revoca degli incarichi, mentre la Guardia di finanza ha acquisito tutti gli atti emanati dalla stessa Regione (LEGGI), con i Ministeri competenti che si sono schierati contro i provvedimenti della Regione (LEGGI).

 

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