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CROTONE – Ha simbolicamente chiuso il portone d’ingresso della Provincia di Crotone, stamattina, il presidente Peppino Vallone, con una grossa catena ed un catenaccio, per manifestare l’impossibilità di svolgere i servizi dell’ente, per la mancanza delle risorse necessarie.

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I dipendenti dell’ente non percepiscono lo stipendio da tre mesi, mentre sono sei le mensilità arretrate dei dipendenti della società in house, Gestione servizi Spa. La protesta è indirizzata sia al Governo che alla Regione che ancora non stanno trasmettendo all’ente intermedio i crediti vantati, che ammontano a circa 10 milioni.Dal canto suo, la Provincia, per mancanza di risorse, ho bloccato il pagamento delle rate dei mutui per circa 4,5 milioni di euro.

I lavoratori dell’ente hanno occupato anche via Mario Nicoletta, la strada di fronte le sede dell’ente. Intanto lunedì, i sindacati hanno promosso un incontro, a valenza regionale, per sollecitare risposte istituzioni al problema.

«Il senso simbolico di oggi, della chiusura del portone della sede – ha detto Vallone – sta a significare il senso di solitudine nel quale gli enti locali sono chiamati a vivere. Questo non significa che non ci siano responsabilità se la situazione della Provincia è questa».

«Responsabilità politiche e amministrative che – ha aggiunto il presidente – nessuno vuole nascondere. La Provincia di Crotone, insieme a poche altre province italiane, vive questo tipo di criticità. Poi c’è la certezza che tutte le Province, nel 2016 e 2017, se non interverranno fattori esterni, saranno costrette a chiedere in dissesto».

Per Vallone, dunque, la chiusura simbolica del palazzo della Provincia, è «la dimostrazione plastica che non ci sono le condizioni per fornire i servizi minimi essenziali, che la Provincia dovrebbe garantire e non ultimo gli stipendi ai dipendenti».

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