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Ancora un weekend caratterizzato dal mare sporco sul Tirreno cosentino. Macchie marroni di liquame infatti, sono state presenti per tutta la giornata di domenica a
pochi metri dalla battigia. Uno spettacolo desolante, che ha evidenziato ancora una volta l’alto tasso di sporcizia che attanaglia le acque del Tirreno cosentino. Uno spettacolo davvero indecoroso per quei bagnanti che comunque avevano scelto Paola come meta di una breve sosta in spiaggia. Una domenica, guastata ancora una volta dalle malsane condizioni del mare. Eppure i lidi se proprio non pienissimi, hanno,
comunque registrato un alto numero di presenze. Segno evidente, che comunque si continua malgrado tutto a preferire Paola, come meta di un breve soggiorno.
Della sporcizia del mare, è notizia dell’ultimo minuto, ancora una volta si occuperà la trasmissione satirica di Canale 5 “Striscia la notizia”, così come è avvenuto qualche anno fa. Sarà ancora Moreno Morello, nelle prossime settimane a filmare i siti inquinanti e a condurre le sue provocatorie interviste.

NEL CROTONESE E’ VIETATA LA BALNEAZIONE
Bagni off limits a Capo Piccolo, in piena area marina protetta Capo Rizzuto. Il divieto di balneazione per 50 metri a destra e 50 metri a sinistra dalla foce del torrente Vorga, che con ogni probabilità è inquinato, è stato imposto dal Comune di Isola Capo Rizzuto con un’ordinanza firmata dal sindaco, Carla Girasole (foto), e dal dirigente Agostino Biondi, responsabile della sezione Urbanistica dell’ufficio tecnico. Al Comune, lo scorso venerdì, il servizio di Igiene e prevenzione ambientale dell’Asp aveva sollecitato l’inibizione dell’uso ricreativo della spiaggia. Il Comune è andato oltre la richiesta in attesa che si conosca l’esito dei prelievi condotti lungo il corso d’acqua dai tecnici dell’Asp, che sul posto hanno raccolto le testimonianze di bagnanti, inorriditi e incolleriti. Alcuni ormai in fuga dalla Calabria.
Gli specialisti dell’Asp hanno individuato nel torrente anche la presenza di rifiuti in putrefazione. Il cattivo odore è proprio a due passi dal villaggio turistico Capo Piccolo, il cui depuratore già un anno e mezzo fa era finito nel mirino dell’Asp, che aveva espresso parere negativo alla concessione delle autorizzazioni allo
scarico nel Vorga perché l’impianto è ubicato troppo vicino all’Area marina protetta Capo Rizzuto. Un giudizio, quello dei tecnici dell’Asp, che non si basava tanto sulla qualità delle acque depurate quanto sul contesto in cui l’impianto è collocato, poiché costituisce comunque un pericolo per la riserva.
L’impianto, attualmente, è privo di autorizzazioni e pertanto un primo interrogativo
sorge spontaneo: dove scarica? E’ probabile che scarichi nel Vorga, che a sua volta termina in mare. E a pagare le spese di questa situazione sono anche i luoghi che ospitano i turisti come il villaggio Capo Piccolo: «Siamo disperati – ha raccontato Maria Rosa Prandelli, amministratrice del resort – il mare puzza di petrolio, è oleoso e c’è la schiuma. Su alcuni bambini si sono verificati casi di irritazioni cutanee, mentre sulle donne di infezioni ginecologiche. Oggi è stata la più brutta giornata di lavoro in 32 anni che sono in Calabria».

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