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LA bocciatura di Goletta Verde, che aveva posto la Calabria in cima alla graduatoria delle regioni con il mare inquinato, proprio non va giù alla giunta Scopelliti.  «Quest’anno in Calabria le condizioni del mare sono ottimali. Da Goletta Verde poca attendibilità, valutiamo azioni legali» ha detto il governatore intervistato dall’emittente radiofonica Rtl 102.5 durante il programma «Non Stop News» sul mare calabrese.   

«Per prima cosa – ha detto – contesto con determinazione la metodologia usata da Goletta Verde. Nello specifico, in Calabria sono stati effettuati 24 prelievi, molti di più rispetto ad altre regioni, e 19 campioni sono risultati inquinati. Ciò, però, è avvenuto alla foce dei torrenti ed in siti critici, per cui non è accettabile come metro per giudicare la bellezza, la trasparenza e la balneabilità delle acque di 800 km di costa. La classificazione della Calabria, inoltre, è anomala dal momento che, secondo tale calcolo, vi sono siti inquinati ogni 34 km di costa, mentre il rapporto in moltissime altre regioni è decisamente peggiore».

Secondo Scopelliti, comunque, «aldilà del metodo, si è trattato di una inaccettabile campagna di diffamazione nei confronti della nostra regione e, se vi saranno gli elementi, ci tuteleremo nelle sedi opportune, perchè i cittadini calabresi non meritano questo trattamento. Lavoriamo quotidianamente, con la task force di Arpacal e Guardia Costiera, per monitorare le acque ed avere sempre il quadro reale e aggiornato della situazione. Quest’anno anche dai dati in nostro possesso, il riscontro rispetto alla trasparenza ed alla balneabilità delle acque è risultato decisamente migliore rispetto agli anni precedenti». 

L’IPOTESI DEL COMPLOTTO – Addirittura, il governatore ipotizza oscure trame contro la Calabria: «A pensar male, verrebbe il sospetto che determinate azioni vengano prese al fine di spostare flussi turistici verso alcuni territori, e sarebbe davvero inquietante». 

 Un’ipotesi che lascia intendere anche l’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano quando si chiede: «A chi giova distorcere la lettura e la valutazione dei dati presentati dal Rapporto 2012 di Goletta Verde e farli passare, in maniera marchiana e mistificatrice, quale termometro dello stato di salute del nostro mare? Perchè questa crociata contro una regione che tenta in tutti i modi di riprendersi da una politica cinquantennale di sfruttamento delle sue risorse da parte di imprese insensibili ed irresponsabili nei confronti dell’ambiente e della salute dei calabresi? Sarà perchè ai calabresi è stata tolta anche la forza di indignarsi di fronte ai più evidenti abusi o pregiudizi?».

QUANDO L’ALLARME LO LANCIO’ LA REGIONE – Proprio alla vigilia della stagione estiva, in realtà, anche la Regione aveva fatto un’ammissione che non era proprio un manifesto turistico. Era il 16 aprile e lo stesso assessore Pugliano in Consiglio regionale lanciò il grido d’allarme pubblico: «Il sistema della depurazione non funziona». Pronti gli attacchi dell’opposizione. E i timori, comunque, si sono rivelato fondati, se è vero che i disagi, al di là della validità dei numeri di Goletta Verde, sono emersi anche nelle lamentele dei bagnanti e nelle foto inviate al nostro indirizzo ilquotidiano.web@finedit.com.. 

 

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E se anche la Calabria non sarà davvero all’ultimo posto d’Italia, resta la certezza che troppo spesso, in questo mese d’agosto, in molte zone – e in particolare sul Tirreno cosentino – andare al mare e trovare l’acqua pulita è stata una scommessa quotidiana.

Redazione Web

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