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STIGLIANO – C’è una storia boccaccesca di corna e passione, dietro il grave fatto di sangue, verificatosi la sera di mercoledì 4 settembre in una stradina di Stigliano, dove un giovane di 38 anni ha massacrato a colpi di accetta un 63enne rivale in amore.

Al centro c’è la loro amante, una donna di 35 anni, che convive da tempo con il più anziano, ma si trastulla anche con il più giovane, tanto da sucitarne la gelosia sfrenata. In più, pare che da qualche tempo la coppia vivesse un momento di forti frizioni, forse anche a causa della tresca di cui il 63enne era venuto a conoscenza; attriti che venivano poi riportati al giovane amante, il quale evidentemente ha maturato un certo risentimento. Così, ha “pensato bene” di pedinare l’anziano rivale lungo la strada verso l’abitazione che condivideva con la ragazza. Intorno alle 23, il giovane è sceso dalla sua auto ed ha aggredito il rivale in amore, utilizzando un’accetta; la vittima ha cercato disperatamente di proteggersi dai colpi alla testa, rimediando una ferita lacero-contusa con frattura dell’ulna al braccio, oltre alle ferite gravi al torace ed all’addome.

Il 38enne si è poi allontanato, lasciando la vittima in una pozza di sangue. Immediatamente sono scattati i soccorsi, l’uomo è stato ricoverato all’ospedale di Policoro, dove hanno ricomposto la frattura e medicato le ferite con una prognosi superiore ai 30 giorni. Ma il 63enne ha raccontato ai sanitari di essersi ferito accidentalmente, senza riferire ciò che era realmente accaduto, forse per paura del suo aggressore. Il caso ha voluto che nel corridoio dell’ospedale ci fosse un maresciallo dei carabinieri, che ha fiutato la bufala segnalando il caso al maresciallo capo Vincenzo Indelli, comandante della Stazione di Stigliano. Sono partite le indagini, rese difficili dall’omertà serpeggiante in paese.

In pochi giorni i militari hanno individuato un testimone oculare, che ha raccontato tutto, poi si sono recati dalla vittima e lo hanno invitato a riferire la verità dei fatti. In poche ore è stato identificato ed arrestato l’aggressore, un operaio del posto, fermato su disposizione del Gip Rosa Bia, per tentato omicidio premeditato.

Un episodio pruriginoso di sesso e corna, che avrebbe potuto avere ulteriori gravissimi risvolti, se i militari non avessero deciso di procedere d’ufficio in assenza di denuncia. E’ noto, infatti, come confermano i tantissimi casi a livello nazionale, che la gelosia può portare a commettere gesti tragici di cui poi ci si pente, ma può essere troppo tardi.

Un altro caso simile riguardi un giovane, ha pedinato e perseguitato la sua ex fidanzata con telefonate ed sms a tutte le ore, appostandosi persino sotto la sua abitazione fino a renderle la vita impossibile. Il 25enne del posto è stato denunciato dai carabinieri di Stigliano per stalking ai danni della sua ex, una donna di 42 anni. La prima denuncia risale al gennaio scorso, quando sarebbero iniziati i comportamenti persecutori del giovane ex amante e sono andati avanti per circa nove mesi, finchè lunedì scorso è scattata la morsa delle forze dell’ordine, che già da settimane lo tenevano d’occhio. Ora il 25enne non potrà avvicinarsi a meno di cento metri alla ragazza, che vive da sola, e gli è stato fatto divieto assoluto di avere contatti telefonici sia con la donna che con la sua famiglia. I risultati delle operazioni sono stati illustrati ieri in conferenza stampa dal maresciallo Indelli e dal comandante della Compagnia di Pisticci, il capitano Pietro Mennone.

a.corrado@luedi.it

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