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MATERA – La storia della Massoneria in Basilicata sarà alla ribalta  l’11 settembre a Matera nell’ambito di un incontro organizzato dal Grande Oriente d’Italia.

L’appuntamento è a Palazzo Gattini Hotel, in piazza Duomo 13 alle ore 17.

Nel corso del convegno si ricostruiranno le vicende della Libera Muratoria nella regione seguendone il cammino dalle origini fino ai giorni nostri in parallelo con il resto d’Italia, d’Europa e del mondo occidentale e attraverso una figura chiave, emblema di cultura e di modernità di questa terra del sud, quella di Mario Francesco Pagano, giurista, filosofo, politico e drammaturgo italiano, tra i massimi esponenti dell’Illuminismo, iniziatore della scuola storica napoletana del diritto, personaggio di spicco della Repubblica Partenopea del 1799.

A lui, che si meritò l’appellativo di Platone di Napoli, si ispira la Massoneria lucana che ne tramanda il nome anche attraverso una loggia, fondata nel 1886, ancora oggi attiva a Potenza.

Un’altra, sempre intitolata a Mario Pagano e non più operante, prese vita lo stesso anno a Viggiano.
All’evento, al quale parteciperà il Gran Maestro Stefano Bisi, interverranno Livio De Luca, presidente del Collegio Circoscrizionale di Campania e Basilicata, Vittorio Prinzi e Tommaso Russo, autori del libro “La Massoneria in Basilicata dal decennio francese all’avvento del Fascismo”.

Il volume ricostruisce la storia della Libera Muratoria lucana approfondendo l’arco di tempo tra Ottocento e Novecento anche attraverso documenti dell’Archivio storico del Grande Oriente d’Italia consultato dai due studiosi. Registri matricole, riviste del Grande Oriente dell’epoca, dipingono una Massoneria vitale, in sintonia con il resto della nazione liberomuratoria, con proliferazione di logge in più parti del territorio all’indomani dell’Unità.

Nel Lagonegrese, Materano, Melfese e Potentino ci fu l’adesione convinta della giovane classe media agli ideali muratori di libertà, uguaglianza e fraternità che si declinarono in impegno a sostegno di educazione e sociabilità in una terra povera, segnata dall’analfabetismo e da forti squilibri economici e sociali.

Fu il volto moderno della Basilicata in una Italia proiettata al progresso. Di grande risalto fu, nel maggio del 1900, la visita a Potenza e a Melfi dell’allora Gran Maestro Ernesto Nathan, futuro sindaco di Roma, che testimoniò il legame della Massoneria lucana a quella del resto del Paese e alla sua partecipazione al progetto di sviluppo e democratizzazione del giovane Regno d’Italia.

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