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Si è finta amica di una delle “sacerdotesse” pentite della setta di Agates impegnate nel più classico doppio gioco tra il guru “Sal” e le autorità. Si è finta anche addolorata per la malattia di un nipote lontano, così una volta capitata a tiro del maestro la trappola è scattata, e i metodi e gli scopi del mago Maraglino sono rimasti impressi in maniera quasi indelebile. Ha ringraziato a lungo uno dei suoi agenti senza nome il capo della mobile Nicola Fucarino, una donna che non ha avuto paura ad affrontare questi uomini capaci anche di brutali violenze per assicurare alla giustizia le prove della loro responsabilità. L’agente-esca ha registrato la richiesta di 20mila euro del santone per la guarigione del piccolo, più una improvvisata per un assaggino della magia di Agates. Maraglino in sostanza le avrebbe chiesto di aprirsi la camicetta e lasciare che lui con la sua mano le esplorasse il petto mentre lei avrebbe dovuto chiamare la sorella chiedendo notizie del nipote.
Ma tra le vittime di “Sal” non ci sono solo donne in difficoltà e inclini alla superstizione. Così nel novero di quelli rimasti impigliati nella sua tela c’è finito anche un avvocato, Nicola Di Marzio, che ieri è stato arrestato come adepto praticante delle violenze imputate al gruppo. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori Di Marzio si sarebbe avvicinato alla setta a causa della sofferenza per una lunga vicenda giudiziaria esplosa con il suo primo arresto a dicembre del 1998 assieme ad alcuni dei principali esponenti della cellula del clan dei basilischi di Montescaglioso. Sette anni più tardi Di Marzio sarebbe stato condannato anche sulla base delle accuse di un pentito che gli aveva attribuito il ruolo di corriere del clan tra le varie carceri oltre all’organizzazione in particolare di un attentato nei confronti dell’avvocato e senatore materano Nicola Buccico. Dopo aver finito di scontare la sua pena nel carcere di Catanzaro a settembre del 2007, Di Marzio era stato reintegrato nell’ordine degli avvocati a marzo dell’anno scorso.

Si è finta amica di una delle “sacerdotesse” pentite della setta di Agates impegnate nel più classico doppio gioco tra il guru “Sal” e le autorità. Si è finta anche addolorata per la malattia di un nipote lontano, così una volta capitata a tiro del maestro la trappola è scattata, e i metodi e gli scopi del mago Maraglino sono rimasti impressi in maniera quasi indelebile. Ha ringraziato a lungo uno dei suoi agenti senza nome il capo della mobile Nicola Fucarino, una donna che non ha avuto paura ad affrontare questi uomini capaci anche di brutali violenze per assicurare alla giustizia le prove della loro responsabilità. L’agente-esca ha registrato la richiesta di 20mila euro del santone per la guarigione del piccolo, più una improvvisata per un assaggino della magia di Agates. Maraglino in sostanza le avrebbe chiesto di aprirsi la camicetta e lasciare che lui con la sua mano le esplorasse il petto mentre lei avrebbe dovuto chiamare la sorella chiedendo notizie del nipote.

Ma tra le vittime di “Sal” non ci sono solo donne in difficoltà e inclini alla superstizione. Così nel novero di quelli rimasti impigliati nella sua tela c’è finito anche un avvocato, Nicola Di Marzio, che ieri è stato arrestato come adepto praticante delle violenze imputate al gruppo. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori Di Marzio si sarebbe avvicinato alla setta a causa della sofferenza per una lunga vicenda giudiziaria esplosa con il suo primo arresto a dicembre del 1998 assieme ad alcuni dei principali esponenti della cellula del clan dei basilischi di Montescaglioso. Sette anni più tardi Di Marzio sarebbe stato condannato anche sulla base delle accuse di un pentito che gli aveva attribuito il ruolo di corriere del clan tra le varie carceri oltre all’organizzazione in particolare di un attentato nei confronti dell’avvocato e senatore materano Nicola Buccico. Dopo aver finito di scontare la sua pena nel carcere di Catanzaro a settembre del 2007, Di Marzio era stato reintegrato nell’ordine degli avvocati a marzo dell’anno scorso.

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