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MATERA c’è. Il sogno di essere la città capitale europea della Cultura nel 2019 continua. Insieme. Proprio come emblematicamente s’intitola il dossier di candidatura della città dei Sassi. Ad attendere l’ufficializzazione della short list delle sei città che proseguono la sfida, ieri pomeriggio, nella Casa Cava, per la diretta streaming da Roma organizzata dal Comitato per Matera 2019, infatti, c’erano proprio tutti, senza distinzione di colori e casacca: dagli assessori comunali Simona Guarini  e Giuseppe Tragni a Roberto Cifarelli, ai consiglieri di minoranza Adriano Pedicini e Agelo Tosto, da Maria Teresa Cascino cofondatrice del Women’s Fiction festival a Emmanuele Curti dell’Università di Basilicata, da Andrea Santantonio della  Fondazione di Comunità Cresco a Raffaello De Ruggieri presidente della Fondazione Zetema.  

E alle 18.51, quando la giuria di selezione della Commissione Ue pronuncia per ultimo il nome di Matera tra le sei promosse alla fase finale, la tensione dell’attesa si scioglie in un boato di gioia collettivo. La lettura in inglese dei criteri che hanno orientato la giuria verso la scelta unanime della lista ristretta e l’audio non proprio perfetto fanno salire ancora di più l’ansia tra le poltroncine della Casa Cava, dove insieme a una parte del Comitato 2019 esponenti di istituzioni e semplici cittadini si sono radunati per conoscere il “responso”. 

Poi il nome di Matera che sembra non arrivare mai. Sono attimi infiniti, da quando in diretta la Commissione tira fuori il foglietto con la short list. Siena. E il primo nome è andato. Cagliari: ancora niente. Lecce: un po’ di volti iniziano a rabbuiarsi, una città del Sud già c’è. Ravenna: lo sapevamo… Perugia- Assisi: ormai è finita. Matera! «Sì», si sente urlare all’unisono, mentre parte una ola spontanea manco si fosse allo stadio. Sorrisi, abbracci e anche più di qualche lacrima per il primo traguardo centrato. Fuori ci sono città importanti come Venezia, L’Aquila, Palermo, Pisa. Non c’è dubbio, per Matera si tratta di un primo importante successo. Il sindaco Salvatore Adduce ancora non c’è. Arriverà pochi minuti dopo alla Casa Cava  per brindare insieme a tutti gli altri. C’è da festeggiare: è una vittoria per la città.

m.agata@luedi.it


IL SINDACO ADDUCE: PREMIATA LA SERIETA’

E’ raggiante il sindaco di Matera Salvatore Adduce. «Chi pensava questa fosse una semplice formalità sbagliava- dichiara, subito dopo il brindisi per il passaggio del turno- già in questa prima tappa c’è stata competizione forte, sentita, impegnativa. Ce ne siamo resi conto leggendo i dossier  e a Roma incontrando delegazioni di altissimo profilo di candidate che sono state escluse come Palermo o Venezia. Questo è il riconoscimento al lavoro che, con serietà e determinazione, abbiamo fatto tutti insieme: il Comitato, le due città di Potenza e Matera, le Province, il Conservatorio, l’Università e la Regione che fin dall’inizio ha creduto, con noi nella sfida del 2019». Ma il pensiero più appassionato il primo cittadino lo riserva alla città: «Matera deve essere fiera e orgogliosa di questo risultato. Mai come in questa circostanza- conclude Adduce- ho avvertito l’importanza di rappresentare la città attraverso l’ autorità politica della mia funzione, nel senso alto e nobile di attività a servizio della polis, del bene della collettività».

RAFFAELLO DE RUGGIERI IN LACRIME

NON riesce a trattenere le lacrime l’avvocato Raffaello De Ruggieri quando il nome di Matera viene pronunciato tra quelli nella lista delle città che proseguono il cammino per la scelta della città Capitale europea della Cultura nel 2019. «L’emozione che ho provato oggi- ammette uno degli storici fondatori del circolo culturale La Scaletta, pochi istanti dopo l’ufficializzazione della short list, in una Casa Cava in festa- è paragonabile solo a quella provata a Palazzo Madama, quando assistii alla seduta in cui fu approvata la legge 771 sui Sassi». E non poteva essere diversamente per chi come De Ruggieri con largo anticipo aveva intuito  il grande valore storico e culturale dei Sassi, facendone perno del proprio impegno da sempre. «Adesso – dice De Ruggieri- bisogna continuare a lavorare tutti insieme per non perdere un’occasione storica per la città di Matera».

VENEZIA LA GRANDE ESCLUSA

Com’è’ triste Venezia, cantava un tempo Charles Aznavour. Tra le grandi escluse dalla corsa a Capitale europea della Cultura nel 2019 c’è proprio la città dei Dogi. E’ vero che negli ultimi tempi la città veneta aveva rallentato un po’ il passo strozzata dal “problema” dei troppi turisti che quotidianamente affollano  piazza San Marco, Canal grande, il ponte dei sospiri, calle e callette della Laguna, ma a lungo Venezia aveva creduto nella sua candidatura al pari di tutte le altre città che hanno scommesso sul traguardo del 2019.  Addirittura, quando la “competizione” è iniziata tra Matera e Venezia c’è stata una querelle a distanza per via dell’adesione al Manifesto per Matera 2019 del poeta lagunare Andrea Zanzotto, oggi scomparso. Ma, a quanto pare, è servito a poco chiedere a Zanzotto di rimediare allo sgarbo nei confronti di Venezia. Nella short list c’è solo Matera. 

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