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di Renato Carpentieri
ALMENO quattro piste aperte per il futuro del Fc Matera srl. Un “colpo” appetitoso, perchè una società di Seconda divisione che ha più o meno solo un cinquecentomila euro di esposizioni ed almeno 150 da incassare ancora e libri contabili trasparenti, non può che essere un soggetto appetibile.
Nei giorni scorsi l’allarme da parte della società del presidente Tommaso Perniola è scattato, perchè si è preferito da parte della dirigenza biancazzurra di prevenire e non curare visto che entro il 14 febbraio sono previsti i controlli della Covisoc e quindi si dovrà, per quella data, provvedere a pagare stipendi e contributi previdenziali (pare che servono più di centomila euro) pena il deferimento prima e susseguente, e ovvia, penalizzazione in classifica, oltre ad essere poi marchiati e impossibilitati di usufruire di qualsiasi altro beneficio in Figc (ripescaggi o promozioni dirette in caso di riforma dei campionati). Perchè solo pagando regolarmente in una imminente riforma dell’attuale sistema (in crisi) a cui lavora Mario Macalli, il Matera potrebbe addirittura essere tra quelle squadre che resterebbero in una Lega Pro che dovrebbe essere formata da quattro gironi (una delle ipotesi più concrete) e senza più Prima o Seconda. Avevamo detto quattro piste.
PRIMA PISTA-Quattro contatti (o magari in più, ma quattro sono quelli di cui al momento siamo venuti a conoscenza una dopo l’altra quasi in una catena che di volta in volta rivelava nuovi anelli) e situazioni che nel giro di pochi giorni evolveranno in un qualcosa di concreto. Ma andiamo con ordine. La prima, è ovviamente quella che vede il sindaco Salvatore Adduce in prima linea (a gamba tesa sul problema calcio, come ha dichiarato in esclusiva al Quotidiano) che ha una ventina di imprenditori sensibili che dovrebbero dare linfa per finire il campionato in maniera onorevole. E non sarebbe poco. Ma nemmeno tanto. Perchè di voci e sogni ce ne sono tanti, ma è chiaro che lo sponsor Ipercoop è solo relativo al movimento del gruppo per la sede di Matera e quindi non è possibile che addirittura si arrivi a rilevare la società. Questa situazione vedrebbe, per ora, il problema risolto, ma è chiaro che ci sarà da comprendere cosa accadrà per il futuro. Perchè è chiaro che il provvedimento sia tampone, ma che l’anno prossimo ci sarà da ricapitalizzare. E quindi servirebbe che, l’idea del sindaco di mettere insieme cinquanta imprenditori da almeno cinquemila euro, diventi l’unica e più sicura strada percorribile. Duecentocinquantamila euro, più striscioni e abbonamenti a basso costo e uno sponsor consistente sarebbero la ricetta ideale di un elisir di lunga vita per il calcio. Con un budget di settecentomila euro e una politica dei giovani da valorizzare si piuò fare calcio a lungo.
SECONDA PISTA- Come ha confermato anche Cosimo Muscaridola, c’è una pista altamurana. Anzi due. Perchè ne è venuta fuori una alternativa a quella di alcuni soci della Fortis Murgia. Ma andiamo con ordine. L’accordo tra Fortis e Potenza significa per alcuni soci spostarsi in un territorio dove le loro attività imprenditoriali non avrebbero lo stesso consenso che invece a Matera dove troverebbero terreno più fertile vista la vicinanza, sarebbe molto più allettante investire tra i Sassi. Allora, perchè non sostenere il progetto del Matera? Il contatto c’è stato ed è una pista importante a cui guarda con interesse anche l’attuale dirigenza. Magari sommandola a quella del sindaco e scrivere anche il futuro.
TERZA PISTA- Chi vende è costretto a farlo. Quindi, l’attuale società del Matera non ha le forze per andare avanti da sola e se non cui saranno novità potrebbero subire danni importanti, anche dal punto di vista della condizione personale. «Confermo-afferma un interlocutore che ha chiesto di restare anonimo-che c’è stato un contatto con il Matera. Dobbiamo rivederci la prossima settimana perchè intendiamo rilevare in toto tutta la società. Siamo al corrente che c’è un’altra corrente murgiana, quindi è tutto alla luce del sole. Posso solo aggiungere che le cose non andranno per le lunghe».
QUARTA PISTA- Ricapitolando, oltre alla pista del sindaco Salvatore Adduce, ve ne sono altre due che hanno origini altamurane e dintorni. Lo ha detto il nostro intelocutore. Tutti i vari discorsi sono validi ora. Partendo dal fatto che se nessuno interviene il calcio morirà e ci saranno anche vittime come è già successo in passato. Tornando alla quarta pista, arriva da Bari. Dal capoluogo pugliese fanno sapere tramite un altro interlocutore che chiede di restare anonimo: «Sì. C’è stato un contatto. Siamo a conoscenza di altri soggetti interessati. Dobbiamo vederci la settimana prossima, ma abbiamo le idee chiare di quanto costi l’operazione che si aggira intorno ai cinquecentomila euro. La cosa è interessante e se sono rose fioriranno». Le rose possono, però, anche appassirsi. Chiaramente, da queste quattro piste, ammesso che non ce ne siano altre, uscirà il futuro del calcio materano che al momento è in crisi e con poche prospettive all’orizzonte. Gli imprenditori materani hanno la strada ben segnata dal sindaco Adduce. Ma a questo punto alle proposte dovranno susseguire i fatti. Ora. Perchè poi sarà troppo tardi.
Renato Carpentieri

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