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CI sono parole che, a Matera,  vengono interpretate in modo diverso nonostante il loro significato sia inequivocabile. Ztl e Apu, ad esempio. Nel primo caso, la Zona a traffico limitato, indica un’area nella quale l’accesso è riservato solo a determinate categorie, ma non alle auto. Lo stesso dicasi per le Apu, aree pedonali urbane.

Nel centro storico di Matera, come segnala Pio Abiusi, ogni regola è saltata: «Se lo Ztl relativo al centro storico è consistito  nel sostituire il presidio umano dei varchi con quello dell’occhio elettronico, nei Sassi si è tentato di introdurre una sorta di limitazione del traffico molto blanda  non seguita, peraltro, da una adeguata regolamentazione della aree di sosta.

Il risultato è che i marciapiedi sono  ingombri di auto ed  i pedoni si districano nel traffico  automobilistico.

Discorso a parte meritano le Apu- aree pedonali urbane- premesso che trattasi di zone, la maggior parte , grandi quanto un fazzoletto dove la pedonalità è  un obbligo perchè le autovetture difficilmente possono accedere fisicamente, premesso che l’Apu di P.zza S. Pietro Caveoso è rimasta sulla carta e nella piazza si spreca la ferraglia delle auto per altre  aree un po’ più grandi viene fatta una regolamentazione del tutto suggestiva».

Il 9 luglio scorso, Abiusi scrive al dirigente pro tempore della polizia municipale, Antonio Fasanella senza ottenere risposta. Il 26 agosto comunica anche alla Prefettura  i problemi legati alla mobilità  nei Sassi. Quest’ultima si dichiara incompetente. Nel frattempo città come Cremona e Milano,  ricorda Pio Abiusi, hanno applicato quanto previsto prevedendo che i disabili possano almeno gli stessi diritti e deroghe previsti per carico e scarico delle merci.

Resta il paradosso legato alle Apu che, a Matera, risultano chiuse ai veicoli al servizio di persone con limitate o impedire capacità motorie.

«Eppure l’art 3 del D.Lgs 285/92 al comma 2, codice della circolazione stradale – pr3ecisa Abiusi –  definisce  l’ area pedonale : “zona interdetta alla circolazione  dei  veicoli, salvo  quelli  in  servizio  di  emergenza  e  salvo  deroghe  per  i velocipedi e per i veicoli al servizio  di  persone  con  limitate  o impedite  capacita’  motorie,  nonche’  per  quelli ad emissioni zero aventi ingombro e  velocita’  tali  da  poter  essere  assimilati  ai velocipedi». 

 In questo senso diventa, poi, urgente procedere al più presto ad una attenta verifica degli aventi diritto ad apporre i tagliandi per disabili. Le violazioni sono all’ordine del giorno. Basta recarsi di primo mattino all’angolo fra via La Vista , via Ascanio Persio e l’ingresso in piazza Vittorio Veneto. Le auto con il tagliando per trasporto dei disabili, guidate da una sola persona (il disabile stesso?) attraversano senza alcuna difficoltà, nè controllo, il passaggio per entrare nella zona pedonale. Nessun agente della polizia municipale, a nessuna ora del giorno, controlla quel varco.

E le fioriere in ghisa, ormai sono solo parte dell’arredo urbano.

a.ciervo@luedi.it

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