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UNA casacca, riconoscibile, per segnalare una guida turistica legalmente iscritta all’albo.
E’ questa la proposta lanciata dall’assessore comunale al Turismo, Elio Bergantino per contrastare l’abusivismo ancora dilagante. Non sono bastati i controlli su chi svolge questa professione illegalmente, nè la chiusura di un bed & breakfast non autorizzato.
Motorini e scagnozzi che affollano gli ingressi principali alla città sono ancora lì, rivendicano spazi che la storia ha consegnato loro e si sentono forti per una sorta di impunità rimasta ancora fuori dalle maglie delle forze dell’ordine.
«Bisogna intervenire soprattutto sull’indotto irregolare che si sviluppa tra alcuni albergatori e i cosiddetti procacciatori -aggiunge l’assessore Bergantino- un sistema che bisogna far comprender chiaramente essere del tutto irregolare.
Credo sia importante, inoltre, che l’elenco di tutti coloro che svolgono seriamente questa professione debba essere reso visibile e consultabile anche nelle strutture ricettive».
Il tema delle guide abusive è approdato anche in Prefettura nell’ambito dei lavori del comitato per l’ordine e la sicurezza dove sono state saminate misure per arginare il problema.
A rilanciare ci pensa il presidente della Provincia, Franco Stella che sull’esempio del suo omologo romano, Nicola Zingaretti che ha istituito la “Consulta antiabusivismo”, propone un vero e proprio coordinamento anti abusivi.
«Il problema esiste – spiega – e nuoce all’immagine di un territorio che vuol rispondere alla domanda turistica e vuole farlo attraverso le forme legali. Il mercimonio deve finire ed essere sostituito da una presenza costante e adeguata».
Lo stesso discorso vale per il ruolo della polizia provinciale. «La nostra attività si svolge anche se operiamo con sole 15 unità che devono occuparsi anche di controllo ambientale e di altri temi».
La lotta all’illegalità, secondo Stella, può anche passare da strumenti per così dire “alternativi”.
«Le guide abusive possono regolarizzare la loro attività con titoli idonei per svolgerla, evitando forme fuorilegge.
E’ arrivato – conclude il presidente della Provincia – il momento di mettere mano a interventi mirati per preservare i diritti e l’incolumità delle persone, evitando anche episodi di violenza gratuita».
Intanto, su Facebook, il tema tiene banco soprattutto nel gruppo “Abusivo, no grazie” nel quale vengono segnalati tutti gli strumenti messi in atto dalle guide illegali, a cominciare dalla celebre freccia che indica i Sassi, a pochi passi dalla caserma dei Vigili del Fuoco.
L’indicazione viene modificata, in concomitanza con i periodi di maggiore afflusso turistico in città con la vernice spray, in direzione delle aree in cui si concentrano i motorini con le guide abusive pronte a proporre tour e visite guidate a prezzi stracciati.
Sul social network le proposte si susseguono: «Ragazzi – scrive Luca – in attesa che l’amministrazione si decida a darci una mano, cominciamo ad attivarci in prima persona: pubblichiamo su tutti i nostri siti il facsimile del nostro patentino, in modo che i visitatori siano informati e possano capire chi è autorizzato e chi no!».
Da Matera Sassi Basilicata rilanciano: «Stamattina dalle ore 10.25 per circa 20 minuti sotto la Provincia di Matera una pattuglia di Carabinieri…piacevole visione per i cittadini e turisti…ma gli abusivi ronzavano nelle vicinanze….».
Progetti, ipotesi e proposte, adesso devono lasciare spazio ad una visione complessiva che restituisca dignità ad una città come Matera in cui storia e cultura si fondono e rappresentano il patrimonio su cui puntare.

Antonella Ciervo

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