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CATANZARO – Dopo otto anni, si sgonfia la maxi operazione antidroga legata all’inchiesta “Drug off”, condotta nel 2006 dalla Polizia e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Lo ha deciso oggi il Tribunale collegiale (presidente Macrì, a latere Raschellà e Clausi) al termine del lunghissimo processo iniziato nell’ottobre del 2009, tre anni dopo al blitz che porto a decine di arresti. Il pubblico ministero aveva chiesto 49 condanne – a pene comprese fra 30 e 4 anni di reclusione -, due assoluzioni e una sentenza di non luogo a procedere per morte del reo. 

UN LUNGO CAPITOLO GIUDIZIARIO – Si chiude invece con le assoluzioni il primo capitolo giudiziario iniziato a seguito del rinvio a giudizio che risale al lontano 30 maggio del 2008. Quel giorno il giudice dell’udienza preliminare mandò sotto processo gli imputati di “Drug off”, tranne i 18 che chiesero l’abbreviato e che in seguito vennero tutti assolti – prosciogliendone alcuni per singoli capi d’accusa -, come richiesto, un anno prima, dall’allora sostituto procuratore titolare del caso, Luigi de Magistris, al termine di tre anni di indagini degli uomini della Sezione antidroga della Squadra mobile di Catanzaro. Quasi 500 i capi d’accusa nella richiesta di rinvio a giudizio, che parlava dell’esistenza di due associazioni a delinquere, dedite al traffico di droga una, e al riciclaggio di auto rubate l’altra (ipotesi poi confermate anche dal Tribunale della libertà). 

LA RETE PER LA DROGA DROGA – Il gruppo malavitoso dedito al narcotraffico, secondo le accuse formulate al termine delle indagini, avrebbe avuto la base operativa nel comprensorio di Botricello, nel capoluogo di regione e nella Presila, ma gli sbocchi di approvvigionamento e smercio della droga, soprattutto cocaina, risultavano sparsi nell’intera regione ed in particolare a Rosarno e nella Locride, Vibo Valentia, Crotone, e arrivavano a coprire le province di Milano, Varese, Lecco, Perugia, ed Agrigento, e la città di Napoli; le indagini sul riciclaggio d’auto, poi, avevano messo in luce fitti rapporti tra gli esponenti calabresi dell’associazione e soggetti di Secondigliano nel capoluogo partenopeo. A luglio 2006, con “Drug off” furono condotti in carcere, in diverse province d’Italia, 69 degli 80 destinatari dei provvedimenti, mentre altri arresti furono effettuati nei giorni successivi al blitz.

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