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L’OPERAZIONE contro gli affari della ‘ndrangheta in America ha scatenato diverse reazioni (LEGGI L’ARTICOLO). A partire da quella del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, secondo il quale «con l’operazione di oggi è stato inferto un duro colpo al narcotraffico internazionale».

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«Lo Stato – ha aggiunto Alfano – ha riportato un altro importante successo, smantellando un’organizzazione criminale che faceva capo alla ‘ndrangheta calabrese e che aveva le sue ramificazioni anche negli Stati Uniti d’America. E’ un’operazione di eccezionale importanza – ha commentato il ministro – perchè si è avvalsa, oltre che del coordinamento della Procura Antimafia di Reggio Calabria e dei magistrati di New York, dell’apporto operativo strategico della Polizia italiana che ha portato avanti un ottimo lavoro di squadra con l’FBI, a dimostrazione dell’eccellente livello dei rapporti di collaborazione internazionale. L’indagine ha visto impegnate, infatti, squadre miste di investigatori della Polizia di Stato e agenti delle Agenzie federali americane del Federal Bureau of Investigation e dell’Homeland Security».

Secondo il procuratore aggiunto di New York, James McGovern, la ‘ndrangheta è una «minaccia globale e persistente che dobbiamo continuare a contrastare». Il procuratore ha ringraziato la magistratura italiana e la Polizia «per l’ottima collaborazione e ha ricordato che Gregorio Gigliotti, il ristoratore arrestato a New York assieme alla sua famiglia, rischia 15 anni di carcere.

Il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, ha aggiunto: «Stiamo lavorando per contrastare un’organizzazione criminale tra le più forti al mondo. Ma se la ‘ndrangheta è forte, anche la squadra Stato è forte e si è attrezzata per contrastarla». 

Il direttore del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia, Renato Cortese ha, invece, spiegato: «Questa operazione dimostra ancora una volta la forza della ‘ndrangheta in Italia e nel mondo: una forza che non si può contrastare soltanto con un approccio provinciale e nazionale ma che richiede una strategia di contrasto globale». 

Il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti ha dichiarato: «Dalle indagini di questi anni – ha spiegato – sono emersi i collegamenti tra criminalità organizzata e terrorismo, ragione per la quale ora è competenza della direzione nazionale Antimafia».

 

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