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PAOLA – Il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Paola, Pierpaolo Bortone, ha disposto il rinvio a giudizio per undici persone per l’ammanco milionario di offerte registrato al santuario di Paola. Tra questi Massimiliano Cedolia, promotore finanziario cosentino, arrestato nell’estate del 2014 (LEGGI). Sono stati ammessi come parte civile sia il santuario di San Francesco – tramite il legale rappresentante padre Giovanni Sposato – sia l’ex tesoriere della struttura ecclesiastica, padre Franco Russo. La richiesta più cospicua è arrivata ovviamente dai Minimi – difesi dell’avvocato Nicola Gaetano – che hanno chiesto un risarcimento per danni patrimoniali e di immagine pari a 2,5 milioni e una provvisionale di 500mila euro.

LEGGI i profili: Massimiliano Cedolia e Nicola Gaetano

Il 16 settembre ci sarà il rito ordinario, mentre il 22 inizierà l’abbreviato nei confronti di Attilio Cedolia e Adua Preite, rispettivamente padre e madre del promotore finanziario cosentino. L’uomo, secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura di Paola, sarebbe riuscito a far sparire le offerte devolute al santuario approfittando della fiducia riposta dai religiosi e le avrebbe poi girate su conti a lui riconducibili o a quelli di suoi congiunti e amici. Ora gli indagati dovranno rispondere di vari reati tra cui truffa e riciclaggio dei denari illecitamente usurpati ai frati minimi.

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