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CORIGLIANO (CS) – La partecipazione allo sciopero indetto da Cgil-Cisl-Uil contro la legge di stabilità gli sprechi e le rendite «per dare più risorse ai lavoratori e ai pensionati» nella provincia di Cosenza sta registrando, secondo le fonti ufficiali dei sindacati, una massiccia adesione di lavoratori di tutti i settori. Si tratta di una delle prime manifestazioni indette a livello nazionale cui seguiranno numerose altre in tutta il territorio nazionale. Secondo Cgil, Cisl e UIl, a Corigliano Calabro si registra la partecipazione «massiccia dei forestali, dei lavoratori in mobilità e degli Lsu-Lpu, con adesioni dal settore dei servizi e delle pulizie ospedaliere, dall’edilizia civile, dai trasporti e dall’agricoltura arrivando a far registrare – affermano – punte del 100% dei lavoratori alla Dormiflex di Oriolo, alla Europak Laterizi di Altomonte e alla Carena spa, attiva nel cantiere di Laino dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria». 

La mobilitazione si terrà a partire da oggi e fino a venerdi in tutte le province italiane. La protesta sarà attuata attraverso un programma che prevedere quattro ore di sciopero dei lavoratori di ogni settore e che si articoleranno a livello territoriale. La prima a partire è stata proprio la Provincia di Cosenza dal Centro d’eccellenza di Corigliano con uno sciopero attuato dalle 10 fino alle 14 di oggi. Alla manifestazione è stata annunciata la presenza del segretario generale della Cgil del Pollino Sibaritide Angelo Sposato e del segretario generale Cisl Tonino Russo ma in calendario ci sono anche l’intervento del segretario della Cgil di Cosenza Giovanni Donato e del segretario della Uil calabrese Roberto Castagna.
 «La scelta di Corigliano come fulcro della manifestazione nella giornata dello sciopero è anche una scelta strategica – ha chiarito Giovanni Donato – per sottolineare l’importanza di alcuni temi come i problemi della Sanità, lo sviluppo delle infrastrutture, penso alla viabilità sulla ss 106, e poi i problemi non risolti degli scavi di Sibari coperti ancora dal fango. Lo sviluppo del nostro territorio deve partire dalle risorse». 
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