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CROTONE – E’ arrivato nell’area del porto di Corigliano Calabro il mercantile Ezadeen carico di migranti, abbandonato dall’equipaggio in alto mare, e sotto controllo della Guardia costiera. L’allarme era scattato nel pomeriggio del Primo gennaio facendo attivare i soccorsi. Sulla nave ci sono oltre 400 persone.

Gli immigrati che si trovano a bordo sbarcheranno nella notte. Sulla nave sono stati calati tre operatori della Capitaneria di porto di Gallipoli e tre di Taranto i quali, come ha spiegato Francesco Perrotti, comandante della Capitaneria di Corigliano, hanno provato a fare ripartire l’imbarcazione che, però potrebbe essere stata danneggiata. A quel punto sono iniziate le operazioni di traino che si concluderanno soltanto intorno alla mezzanotte.

Il comandante Perrotti ha anche evidenziato che la scelta di Corigliano è stata obbligata dal fatto che il porto di Crotone è già stracolmo di carrette del mare, utilizzate per i viaggi della speranza. A quel punto si è scelto il porto in provincia di Cosenza che era il più vicino dopo quello di Crotone e dove non ci sono altre navi abbandonate.  

Il mercantile – lungo una sessantina di metri, con bandiera della Sierra Leone – è stato individuato da un aereo delle Capitanerie di Porto 80 miglia ad est di Crotone. Via radio uno dei presunti migranti a bordo ha detto che l’imbarcazione è stata abbandonata dall’equipaggio e che naviga senza alcuno al timone. A bordo circa 400-450 persone, tra cui bambini e donne incinta. 

Subito è stato chiesto e ottenuto l’impiego della nave islandese Tyr della missione Frontex che ha intercettato il mercantile intorno alle 18,50 di giovedì sera. Le condizioni meteo marine, la mancanza dell’equipaggio a bordo e la velocità del cargo hanno però impedito l’intervento durante le prime ore. Quindi, anche in questo caso, è stato deciso di calare a bordo del cargo del personale della Guardia costiera che ha assunto il controllo.

Al termine delle operazioni di soccorso i migranti sono stati tutti trasferiti in strutture di accoglienza collocate fuori dai confini calabresi: prevalentemente di Napoli e della Campania, ma anche in Sicilia, Toscana e Lombardia, come ha spiegato il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, dal momento che nella regione non ci sono disponibilità nei centri di accoglienza attivi.

Sulla banchina, oltre all’ imponente macchina dei soccorsi, con protezione civile e Croce rossa in testa, c’era anche il questore Luigi Liguori, i vertici della guardia di finanza, dei carabinieri e della polizia, e il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Occhiuto.

 

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