X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

MERCURE –  Una domenica come tante. Il caldo delle ultime settimane non c’è più ma  ancora tra le nuvole il sole è cocente. La Valle del Mercure  è, come sempre inondata di spazi e luci.  Ma oggi è il giorno della manifestazione contro la Centrale a biomasse dell’Enel. Una centrale che da sempre ha diviso le popolazioni di questa Valle. Un pugno allo stomaco. Una delle tante , forse, troppe contraddizioni di questa terra , che è la Basilicata.

Una terra potenzialmente ricca , un paradiso che tutti  ci invidiano ma, che ha mali ,che in modo semplicistico vengono ricondotti  con troppa demagogia ,sempre al politico di turno, dimenticando che il male viene sempre da lontano. Non vogliamo fare la cronaca tout court della giornata. Non vogliamo ipotizzare numeri. Non li conosciamo con esattezza e , siamo sicuri che in ogni caso , sarebbero prontamente smentiti. Vogliamo dire che sono più o meno dieci anni che le popolazioni di questa terra manifestano il loro dissenso a questa centrale. Troppi i megawatt: 36 davvero troppi. I sindaci Vincenzo Corraro di Viggianello  e Giovanni Pandolfi di Rotonda aprono il corteo che parte dal bivio Sp 34 proveniente da Viggianello e si immette sulla Provinciale 4 del Pollino dove la centrale è situata ,in territorio calabrese. Gli  stendardi dei loro comuni  avanzano orgogliosi nelle proprie terre accompagnati da comitati , associazioni ,amministratori e cittadini .Preceduti da dieci mezzi agricoli, a rimarcare che questa è una terra di contadini ma, che nel tempo è stata votata ad altro. Niente agricoltura, che pure si potrebbe fare in modo egregio, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino , il più grande d’Europa, uno dei più belli , forse, a cavallo tra la Calabria e la Basilicata. Il corteo avanza .I cumuli delle biomasse sono depositati  nei piazzali, la rete di protezione , però, non riesce mascherare la puzza che sale nell’aria.  Il grande camino della centrale fuma. La manifestazione si ferma davanti ai cancelli dove due pattuglie di carabinieri,annoiati, vigilano. Ma, dietro ai cancelli non c’è nessuno . Nessuno si affaccia a guardare e sentire le dichiarazioni dei sindaci , degli amministratori, dei comitati. Nessuno.  

Solo chi partecipa alla manifestazione ascolta le tanti dichiarazioni. Forti , che a volte sfiorano la demagogia, come ha detto qualcuno. A quindici giorni dalle elezioni regionali che elegeranno il nuovo governatore della Basilicata. Non vogliamo entrare nel merito , non è compito nostro. Noi abbiamo raccontato una delle tante contraddizioni della  Basilicata. La Centrale del Mercure nel cuore del Parco Nazionale del Pollino , piuttosto che il regno dei petroleuro a Viggiano, il paese di Maria, uno dei paesi che , sulla carta , dovrebbe essere uno dei più ricchi per le royalties del petrolio ma, dove la realtà è ben diversa. Cosa rimane di questa ennesima manifestazione? Nulla, per il momento. Il sole non c’è più, la sera è scesa . Il fiume Mercure , che scorre al suo  fianco ,abbassa le temperature, e getta  il complesso della Centrale nella nebbia. Domani (oggi per chi legge n.d.r.)  , la nebbia si alzerà , il sole splenderà ancora. Non c’è più tempo. Speriamo che la politica, quella vera, raccolga il grido di questa parte di Basilicata. Non c’è più tempo.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE