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POTENZA – Mentre continua la mobilitazione dei grillini lucani, che da due giorni presidiano anche di notte il Palazzo della regione, in attesa del Consiglio regionale di domani, nel quale si tornerà a discutere i lavori della Commissione regionale d’inchiesta su Fenice, arrivano nuove notizie poco rassicuranti dall’inceneritore di Melfi. Da un rapporto di prova dei monitoraggi effettuati dall’Arpab lo scorso 25 settembre emergono sforamenti dei valori di mercurio emessi dal forno “tamburo rotante”, come mostra il documento. Un elemento nuovo che fino a questo momento non era venuto fuori, nonostante il rapporto fosse pubblicato sul sito internet dell’Agenzia regionale per l’ambiente. Si tratta di una dato da leggere con cautela visto che si tratta di uno sforamento registrato una sola volta. Cinque giorni prima, nel monitoraggio fatto il 20 settembre, quella stessa sostanza – altamente nociva – risultava sotto soglia. E anche la misurazione successiva, del 23 novembre, non ha fatto registrare nuovi sforamenti. L’unica cosa, quindi, che si può dire con certezza è che almeno una volta il forno in questione ha fatto misurare un’emissione di mercurio pari 0,177, mentre il valore limite indicato dalla legge è pari allo 0,5 (mg/Nm3). La soglia massima tollerata, quindi, è stata triplicata. Va detto che, per quello che ne sappiamo, si tratta della prima volta in cui i valori fuori norma riguardano le emissioni. Nel frattempo è prevista per questa sera alle 18 nel piazzale antistante la Regione la fiaccolata organizzata dagli attivisti del Movimento 5 Stelle che da sabato mattina hanno montato le proprie tende in viale Verrastro. Due di loro sono ormai da quasi 48 ore in sciopero della fame. In attesa della nuova riunione di consiglio alla quale una loro delegazione ha chiesto di prendere parte, la fiaccolata è stata promossa per ricordare le tante vittime di cancro della regione. Gli attivisti chiedono la partecipazione di tutti i cittadini per sensibilizzare ai problemi ambientali della regione. Intorno alle 16, invece, è previsto un collegamento in diretta da Roma la neo deputata, Mirella Liuzzi. E intanto prendono la parola anche i Verdi di Basilicata che ribadiscono la contrarietà a Fenice e agli inceneritori: «Fenice continua a inquinare – dice il presidente regionale, Mario Di Dio – L’epoca dei proclami, delle commissioni d’inchiesta, dei tavoli di concertazione è finita. E’ il tempo di agire immediatamente». E annunciano un esposto alla Procura in cui chiedono un intervento immediato e risolutivo: chiudere l’inceneritore. 

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