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METAPONTO – Ancora tante presenze sulla spiaggia metapontina. Dopo l’exploit di fine giugno, anche il mese di luglio inizia con la voglia di mare e di estate.

Ma se c’è una Metaponto che sorride, o che almeno tenta di farlo nel migliore dei modi, cercando di dare il massimo per i propri turisti, c’è un’altra Metaponto che mostra un lato del tutto lontano dallo splendore di qualche anno fa.

Pertanto, chiediamo scusa ai nostri lettori ma ci sarà modo di pubblicare le foto e le notizie relative al divertimento ed alle iniziative, ma in questo momento è dobbligo alzare la voce per attirare l’attenzione su Metaponto e su tutta la sua spiaggia.

Questo perché ieri, domenica 6 luglio, dopo aver fatto il classico giro per testare le presenze sulla costa di Metaponto, una foto postata su Facebook, non portava sorrisi. Infatti, l’immagine ritraeva il lido “Galapagos”, ovvero di ciò che resta del bellissimo lido. Una foto che evidenzia la disperazione e la desolazione; una foto che è solo la brutta copia di quanto i nostri padri, e altri prima di loro, ci hanno lasciato in eredità. Ecco perché ora è il momento di svegliare le coscienze di quanti possono e devono fare; Metaponto è sul punto di non ritorno, e con essa la storia di una città che in passato è stata la culla della civiltà. Bisogna agire subito e senza riflessioni o studi ultradecennali, in quanto il futuro di questa terra, oggi più che mai, è ad un bivio.

Il Quotidiano si è recato sul posto, documentando attraverso nostre foto la tristezza in cui la spiaggia si trova; abbiamo parlato con operatori e con la gente che nonostante tutto continua ad amare la sua Metaponto. Per l’occasione abbiamo parlato con il titolare del Galapagos, Vincenzo Grippo, il quale ci ha detto di momento difficile e critico. Grippo ha evidenziato la forte mareggiata che ha colpito nel mese di giugno la costa, sottolineando che il suo lido, come altre strutture colpite duramente, può considerarsi chiuso se non si interviene subito con azioni mirate che vadano dapprima al recupero della spiaggia e subito dopo alla tutela della stessa. Sappiamo, anche perché documentato con articoli da noi già pubblicati, che sono state impiantate le barriere soffolte, con la speranza che queste vadano a proteggere la spiaggia; quindi Grippo si riferisce ad esse come forma di tutela, ma oggi, come detto dall’imprenditore locale, da poco anche assessore al Comune di Bernalda, c’è la necessità di dare a determinate strutture ricettive la possibilità non già solo di lavorare ma di far lavorare soddisfando di fatto le richieste della clientela affezionata e non. Abbiamo appreso che gli operatori metteranno in atto iniziative affinchè l’attenzione si sposti su Metaponto, ricordando che il nome di questo fazzoletto di terra è un brand che viene utilizzato da tutti e quindi se viene meno il suo nome di riflesso verrà meno anche la credibilità di quanti usano la parola Metapontino. L’invito è rivolto alle istituzioni sui vari livelli, affinchè tutti insieme, senza protagonismi, si agisca per ridare il vecchio volto alla spiaggia di Metaponto. Lo si faccia per il passato di questa città, per il presente di quanti amano questa terra e per il futuro di Metaponto.

provinciamt@luedi.it

 

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