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VENOSA – Il sindaco di Venosa, Tommaso Gammone, è pronto ad emanare oggi l’ordinanza per lo sgombero dei casolari a partire da quello in contrada Boreano, per consentire il trasferimento dei migranti (la maggior parte dei quali dotati di permesso di soggiorno e regolarmente iscritti nelle liste di prenotazione del Centro per l’impiego), nei campi di accoglienza.

È quanto è emerso nel corso di una riunione operativa della Task force regionale per l’immigrazione, che si è tenuta questa mattina a Potenza, nella sede della Regione Basilicata.

«Il sindaco di Venosa – ha detto il presidente della Task force, Pietro Simonetti – emanerà l’ordinanza di sgombero, che interpretiamo come uno degli atti di liberazione dei lavoratori nei confronti dei caporali. I braccianti verranno a soggiornare nei campi di Venosa e Palazzo.

Tutti i lavoratori avranno la possibilità di essere assunti attraverso il Centro per impiego ed abbandoneranno i ruderi per vivere in maniera dignitosa. In Puglia in questo momento nei campi della Regione ci sono 30 persone, mentre noi ne ospitiamo ben duecento: ed il numero è destinato a crescere sensibilmente».

Gli attuali occupanti dei casolari saranno trasferiti nel campo gestiti dalla Croce Rossa Italiana. Ad oggi nella struttura di Venosa (che eventualmente sarà mantenuta aperta anche per le campagne di raccolta dell’uva e delle olive e quindi per altri mesi in base alle esigenze lavorative dei braccianti) sono ospitati circa duecento lavoratori.

Nel corso dell’incontro di ieri, i rappresentanti del Centro per l’impiego di Lavello hanno comunicato anche una serie di dati riguardanti le liste di prenotazione dei lavoratori migranti.

Nell’area del Vulture Alto Bradano, ad oggi, 300 aziende hanno presentato la domanda per attingere alle liste di prenotazione. I lavoratori prenotati sono in tutto 845 (la scorsa settimana erano 700), di cui 783 dotati di regolare permesso di soggiorno. Tra questi 657 sono gli occupati.

Per quanto riguarda l’attività ispettiva, su 38 aziende monitorate per un totale di 200 unità lavorative soltanto otto persone sono risultate essere irregolari.

Si apre anche una fase di migliore partecipazione delle strutture di volontariato che con appositi progetti da concordare sosterranno le prossime attività anche in preparazione della campagna 2015.

Infatti gli investimenti effettuati dalla Regione per attrezzature e strutture hanno una valenza pluriennale.

«Si tratta di cifre importanti – ha evidenziato Simonetti – a dimostrazione che le aziende hanno risposto positivamente all’intesa sottoscritta ed hanno assunto, questa volta, attraverso il centro per l’impiego. Anche il dato sul lavoro nero è positivo: su duecento lavoratori controllati solo otto sono risultati irregolari».

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