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CORIGLIANO CALABRO (CS) – Tra sbarchi in un solo giorno. Due annunciati ed un terzo sopraggiunto in giornata. Dopo quelli previsti a Corigliano e Crotone, per un totale di mille persone, si è aggiunto, infatti, anche un terzo arrivo a Reggio Calabria con altre 370 persone. In un solo giorno, dunque, in Calabria sono arrivate circa 1.400 migranti.

Per quanto riguarda Reggio, in porto è giunta la nave Rio Seguro del sistema Frontex con a bordo 370 migranti, di cui 344 uomini, 8 donne e 18 minori, di varie nazionalità. A questi si aggiungono le mille persone già previste a Crotone e Corigliano (LEGGI LA NOTIZIA) dove tutti sono arrivati in buone condizioni di salute. 

VIDEO – L’ARRIVO DEI MIGRANTI A CORIGLIANO

I migranti giunti a Corigliano sono stati trasferiti a bordo di autobus, in parte in Piemonte, e Lombardia. Gli altri rimarranno in Calabria. Nessuna emergenza da un punto di vista sanitario. Una trentina i casi di scabbia, due sospetti casi di malaria che verranno vagliati in queste ore dal personale medico dell’Asp di Cosenza. Cinque le donne incinte.

FOTO – LO SBARCO DI CORIGLIANO

L’ATTACCO DEL SINDACO – Intanto infuria la polemica con il primo cittadino di Corigliano, Giuseppe Geraci, che afferma di essere «pienamente d’accordo con la posizione del Presidente della Lombardia, Roberto Maroni, perchè il nostro impegno non può durare all’infinito». Rimarcando di non essere «razzisti» il sindaco ha aggiunto che «ora la situazione è diventata insostenibile. Come Comune non riusciamo più a far fronte alle spese per garantire assistenza e accoglienza ai migranti». 

E sullo stesso tenore la sera prima il primo cittadino aveva scritto una nota inviata agli uffici ed ai responsabili della Prefettura di Cosenza precisando che «non possiamo che ribadire che resta del tutto fallimentare la gestione dell’emergenza migranti da parte del Governo nazionale. Con molta probabilità, il Presidente del Consiglio ed il Ministro continuano a non avere alcuna cognizione della situazione reale di grave disagio vissuta nei nostri territori e dalle stesse prefetture. Come amministrazione comunale non abbiamo ancora neppure rendicontato le spese già anticipate per gli sbarchi precedenti. Personale ed uffici comunali sono impegnati 7 giorni su 7 e spesso per intere giornate su tutte le emergenze quotidiane, non riuscendo a dare risposte adeguate alla serie di disagi già patiti dalla nostra cittadinanza. Il taglio continuo di trasferimenti, unitamente alla già grave situazione di precarietà finanziaria del nostro Comune rende complicato, talvolta impossibile, perfino garantire l’ordinaria amministrazione e la stessa erogazione di servizi essenziali. Stando così le cose è incosciente ed irresponsabile scaricare, così come continua a fare il Governo, sulle prefetture e, da queste, a catena, nel giro di sole 24 ore, sui sindaci, emergenze letteralmente ingestibili. Per queste ragioni, senza alcuna retorica né sentimenti ostativi di nessun tipo che non ci appartengono – conclude il Sindaco – abbiamo comunicato alla Prefettura di Cosenza che non potremo prestare se non un’assistenza minima alle operazioni di sbarco di ulteriori migranti, domani e nelle prossime settimane». 

LA REPLICA DEL PREFETTO – «I sindaci devono stare tranquilli perchè le prefetture ed il Ministero dell’Interno non abbandonano nessuno». Lo ha detto il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, a Corigliano Calabro per l’arrivo dei 475 migranti. «Il Comune di Corigliano – ha aggiunto – deve lavorare per quelle che sono le esigenze anche se conosciamo le sue criticità che affronteremo insieme. L’impegno chiesto ai Comuni esiste ma non ne parlerei in termini così preoccupanti».

Nel frattempo altri 610 migranti sono giunti nel porto di Crotone a bordo della nave Vega della Marina Militare. Le loro condizioni di salute sono buone. In particolare ci sono 448 uomini, 99 donne di cui una incinta, e 63 minorenni. A Crotone dopo l’arrivo della nave militare sono iniziate le attività di soccorso e prima accoglienza coordinate dalla Prefettura. I migranti sono di varie nazionalità. Al termine degli accertamenti resteranno in 160 nel centro di Isola Capo Rizzuto mentre gli altri saranno ripartiti in altre regioni.

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