X
<
>

Condividi:
6 minuti per la lettura

La data è stata scelta nel 1999. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno. Nella giornata di oggi (per questo è stata scelta questa data) si ricorda il brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Le¢nidas Trujillo della Repubblica domenicana. Dal 1999 l’attenzione è ritornata su un fenomeno per troppo tempo taciuto e anche se molti passi sono stati fatti, i dati degli ultimi anni dicono che non bisogna abbassare la guardia. In Basilicata chi è costantemente a contatto con questo tipo di realtà è “Telefono Donna”

E come ogni anno, ormai da molti anni, il 25  Novembre è l’occasione per l’Associazione Telefono Donna- Casa delle Donne Ester Scardaccione, di presentare i dati  del nostro lavoro, e le nostre considerazioni in merito. Innanzi tutto il primo dato importante è che il numero di donne che si sono rivolte all’associazione come Centro Antiviolenza,  è in netto aumento (i dati sono aggiornati al 31 Ottobre 2013). «Riscontriamo – spiega Cinzia Marroccoli – però delle criticità, una è che il numero nazionale antiviolenza 1522 (di cui il Centro è referente per la Basilicata attraverso un Protocollo d’Intesa tra il Ministero Pari Opportunità, il Comune di Potenza e  l’Associazione Telefono Donna)  non passa più direttamente le telefonate al nostro numero, ma dà solo l’indicazone del numero.Questo,che può sembrare un piccolo ostacolo,  a volte può far calare la tensione e demotivare la donna. Nello stesso senso vanno le risposte, riscontrate più volte, da parte delle forze dell’ordine, a  non prendere le denunce  senza avvocato. Anche qui, questo rimandare, scoraggia e demotiva la donna che in quel momento ha finalmente trovato il coraggio di parlare.

Più in generale quello che continua a mancare è una reale rete tra servizi che si occupano della violenza degli uomini contro le donne». Dal 1 Gennaio 2013 al 31 ottobre sono 167 le nuove donne che si sono rivolte al   Cetro antiviolenza  Telefono Donna,   attraverso la linea telefonica 0971 55551  su un totale di 1740 donne a partire dal  1 Gennaio 2001. Nello stesso periodo sono stati fatti 102 colloqui personali su 884 dal 2001; 100 consulenze psicologiche su 730 dal 2001; 32 consulenze legali su 337 dal 2001. Nello stesso arco di tempo all’interno della Casa delle Donne Ester Scardaccione sono state ospitate  11 donne e 13 loro figli minori (a cui si aggiungono  3 donne e 2 minori già precedentemente ospitate e riospitate nel corso del 2013)  su un totale  di 139 donne e 77 figli minori a partire dal 2001. Il dato delle denunce fatte dalle donne che si sono rivolte al Centro è dal 1 Gennaio 2013 al 31 Ottobre, pari al 16,7 per cento. Chiaramente c’è anche un risvolto giudiziario. Il Telefono Donna, attraverso la consulente legale,  sta assistendo (in gratuito patrocinio)  10 donne,  che  si sono   rivolte al Centro: tre riguardano la violenza sessuale; tre per maltrattamenti in famiglia; una per minacce e per stalking di genere. Inoltre in 5  processi  il Telefono Donna  è presente anche  con la Costituzione di Parte Civile.   In particolare: 3  per maltrattamenti in famiglia  presso il Tribunale di Potenza. Nel 2013 l’associazione si è costituita Parte Civile presso il Tribunale di Salerno nel Processo di Appello contro Danilo Restivo per l’uccisione di Elisa Claps. Accanto alle attività di Telefono Donna c’è anche quella, tra gli altri della consigliera di parità. In una nota nella giornata di ieri Maria Anna Fanelli ha sollecitato i comuni lucani a costituirsi parte civile nei processi per femminicidio e per atti di violenza sulle donne pertanto ha invitato i Consigli Comunali della Basilicata a deliberare un atto di indirizzo che impegni i Comuni a intervenire nei procedimenti penali per reati commessi contro le donne e i minori, quando questi accadono nei loro territori. «Le forme di violenza sulla donne – afferma Maria Anna Fanelli – sono il frutto di un’assuefazione pubblica a una cultura patriarcale che toglie valore alla donna e ne offende la dignità di persona, non assicurandole il godimento pieno dei diritti fondamentali». Secondo il Rapporto Eures Ansa, in Italia, da gennaio a settembre 2013 sono stati compiuti più di 80 femminicidi, nel 2012 sono state uccise più di 100 donne e nel 2011 le vittime sono state 137.  Il femminicidio, neologismo per indicare l’omicidio di una donna sulla base dell’identità di genere, è in tantissimi casi solo la punta dell’iceberg, l’ultimo atto di tante violenze pregresse».

 

GLI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA A POTENZA E MATERA

“Donne in cinque atti” allo stabile

 Questa sera alle ore 20.30 al teatro Stabile andrà in scena “Donne in cinque Atti” con l’adattamento testi e regia di Carlotta Vitale, nato dalla collaborazione di Gommalacca Teatro e Associazione Telefono Donna. Questa collaborazione è iniziata il  14 Febbraio di quest’anno anno, quando,  insieme hanno organizzato il flash mob “One Billion Rising” in Piazza  Prefettura.  «L’idea – è spiegato in una nota – è quella di stare nel 25 novembre in un modo più  attivo e visibile, per non fare cadere l’attenzione esclusivamente sul femminicidio.  Non a caso è stata scelta la parola “sciopero”, cioè una forma di protesta altamente sociale e politica di autotutela. Quello che si vuole è fermare la cultura della violenza,   rimarcare che le donne sono padrone della loro vita, sono vive e vogliono continuarlo ad essere, e  non vogliono più essere discriminate sul lavoro, nella società, nella politica, nella famiglia». Il colore scelto per   la giornata è il rosso: «rosso come la protesta, rosso non solo come il sangue delle donne uccise, ma rosso come l’energia e la forza di chi non abbassa la testa  e guardando avanti grida forte il proprio dissenso».

La giornata nei Sassi

 In occasione  della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, oggi a Matera si svolgeranno una serie di iniziative ed incontri. Alle 10.30 in Prefettura si insedierà la “Task Force Interistituzionale” prevista dal Protocollo d’Intesa, denominato “Codice rosa”, sottoscritto lo scorso 12 luglio.   Alle 12 nella sala giunta del Comune conferenza stampa per presentare il bando per l’affidamento dello sportello di ascolto per donne vittime di violenza di genere e di stalking.   A partire dalle 16 l’area antistante palazzo Lanfranchi ospiterà una serie di iniziative a cura del gruppo “Scioperò non basta” tra cui attività di espressione corporea di Valeria Galanti e Al Jalil Yoga. Alle 17 partirà un corteo al quale parteciperanno anche la scuola dell’infanzia Minozzi e altri istituti come la Pascoli, la Torraca, la N. Festa, la Marconi e il liceo artistico.   Performance di danza, proiezione di video e letture si alterneranno fino alle 19 con la lettura del testo di Cristina Comencini “L’amavo più della sua vita” eseguita da Nadia Casamassima e Marco Bileddo.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE