X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

 

HA COMBATTUTO tra la vita e la morte per cinque giorni. Ieri a seguito di una complicanza, Domenico Faviero, quarantunenne di Moliterno è morto all’ospedale San Carlo. Una morte quella dell’uomo che si va a sommare ai tanti decessi che si sono verificati lungo la statale 598. E’ il 16 agosto scorso. Sono circa le  20.50. Due autovetture all’altezza del chilometro 38, nelle vicinanze del bivio del centro abitato di Villa d’Agri, viaggiano l’una dietro l’altro. A un tratto la Ford Focus con a bordo un uomo e due bambini, tampona  la Fiat Punto guidata dal quarantunenne. L’impatto è  stato violento. Sul posto è intervenuto la Mike 5 del 118 di Villa d’Agri con il dottor Ruggiero, l’operatore sanitario Michele Allemma e l’addetto al mezzo, Milano. Con loro i militari dell’Arma della stazione di Villa D’Agri. 
Arrivati dopo pochi minuti, i sanitari hanno constatato la gravità delle condizioni e hanno trasportato d’urgenza Faviero  prima al presidio ospedaliero del centro valligiano per stabilizzarlo e poi trasferito all’ospedale di Potenza nel reparto di rianimazione dove è poi morto nella mattinata di ieri. 
  I militari dell’Arma di Villa D’Agri hanno da subito avviato le indagini per ricostruire l’accaduto. 
Pare che sul caso sia stato aperto un fascicolo da parte del tribunale di Potenza. L’ipotesi è di omicidio colposo. E’ la prassi, ma il giudice in ogni caso vuole vederci chiaro. Questa mattina sarà eseguita l’autopsia dell’uomo. Domenico Faviero  non era sposato, da qualche anno faceva il commerciante ambulante  dopo aver lavorato come operaio alla Vibac di Viggiano che, in seguito a un incidente ad un in ginocchio, fu costretto a lasciare. In Paese era molto conosciuto. Carattere gioviale e allegro, ai tempi della Fortitudo Moliterno, seconda squadra di calcio del centro valligiiano e militante nel campionato di seconda e prima categoria,  aveva ricoperto la carica di dirigente accompagnatore. Lo piangono i genitori e due sorelle. L’incidente accorso a Faviero ha lasciato costernati i tanti amici di Moliterno, ma anche tantissime persone degli altri paesi che lo conoscevano per il suo lavoro di  ambulante. Si sentiva un commerciante anomalo. Lui non faceva  mercati, andava per le cossidette “piazze morte” o portava direttamente a domicilio  la propria mercanzia. 

Ha combattuto tra la vita e la morte per cinque giorni. 

 

Ieri a seguito di una complicanza, Domenico Faviero, quarantunenne di Moliterno è morto all’ospedale San Carlo. Una morte quella dell’uomo che si va a sommare ai tanti decessi che si sono verificati lungo la statale 598. E’ il 16 agosto scorso. 

Sono circa le  20.50. Due autovetture all’altezza del chilometro 38, nelle vicinanze del bivio del centro abitato di Villa d’Agri, viaggiano l’una dietro l’altro. A un tratto la Ford Focus con a bordo un uomo e due bambini, tampona  la Fiat Punto guidata dal quarantunenne. 

L’impatto è  stato violento. Sul posto è intervenuto la Mike 5 del 118 di Villa d’Agri con il dottor Ruggiero, l’operatore sanitario Michele Allemma e l’addetto al mezzo, Milano. Con loro i militari dell’Arma della stazione di Villa D’Agri. Arrivati dopo pochi minuti, i sanitari hanno constatato la gravità delle condizioni e hanno trasportato d’urgenza Faviero  prima al presidio ospedaliero del centro valligiano per stabilizzarlo e poi trasferito all’ospedale di Potenza nel reparto di rianimazione dove è poi morto nella mattinata di ieri.   I militari dell’Arma di Villa D’Agri hanno da subito avviato le indagini per ricostruire l’accaduto. 

Pare che sul caso sia stato aperto un fascicolo da parte del tribunale di Potenza. L’ipotesi è di omicidio colposo. E’ la prassi, ma il giudice in ogni caso vuole vederci chiaro. Questa mattina sarà eseguita l’autopsia dell’uomo. Domenico Faviero  non era sposato, da qualche anno faceva il commerciante ambulante  dopo aver lavorato come operaio alla Vibac di Viggiano che, in seguito a un incidente ad un in ginocchio, fu costretto a lasciare. In Paese era molto conosciuto. 

Carattere gioviale e allegro, ai tempi della Fortitudo Moliterno, seconda squadra di calcio del centro valligiiano e militante nel campionato di seconda e prima categoria,  aveva ricoperto la carica di dirigente accompagnatore. Lo piangono i genitori e due sorelle. L’incidente accorso a Faviero ha lasciato costernati i tanti amici di Moliterno, ma anche tantissime persone degli altri paesi che lo conoscevano per il suo lavoro di  ambulante. 

Si sentiva un commerciante anomalo. Lui non faceva  mercati, andava per le cossidette “piazze morte” o portava direttamente a domicilio  la propria mercanzia. 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE